AS ROMA NEWS SALERNITANA FOTI MOURINHO – Un finimondo chiama l’altro. Così dopo il caos di Bodo, ecco quello con la Salernitana. Con tutta la panchina granata che a fine partita punta Salvatore Foti, il vice di Mourinho, scrive La Gazzetta dello Sport. Quasi una caccia all’uomo, con lo stesso Foti intento a replicare in modo animato a Nicola e al suo staff. E Mou costretto a fine partita a scusarsi: «Hanno ragione loro e mi dispiace, da parte nostra c’è stata una parola di troppo».
Ma cosa è successo davvero ieri all’Olimpico? L’accusa stavolta arriva dall’ex dirigente Walter Sabatini, oggi d.s. della Salernitana. «Con tutto il rispetto per la Roma, ho assistito a cose ignobili dal punto di vista sportivo. Magari Mourinho dirà che non ho vinto, ma io sono incazzatissimo. A Mou non gliene fregherà niente: io sono grande ma non arriverò mai alla sua altezza, lui è un semidio. Ma ogni volta a Roma succedono cose inaccettabili. A ogni fallo laterale si alza tutta la panchina per pressare l’arbitro che ha una personalità blanda. E infatti fischia un anticipo pulito da cui nasce la punizione del 2-1. Il rigore su Djuric è netto, ma non lo hanno rivisto. Per noi un punto sarebbe stato importante, vincere sarebbe stato fondamentale. Siamo la Salernitana, sappiamo che a Roma dobbiamo perdere, ma vogliamo farlo in altro modo». Poi Sabatini chiude con un velo di nostalgia: «Questa è la Roma, non ha bisogno di comportamenti del genere. E io la mia Roma non l’avrei mai voluta così».
Mourinho a fine partita ha preferito non rispondere direttamente a Sabatini («Ho grande rispetto di lui, ha una storia fantastica nella Roma»), anche perché l’oggetto del contendere è diverso. Sabatini è infuriato per la condotta della panchina giallorossa per tutta la partita, Mou si è scusato per una frase sbagliata di Foti. E lo aveva fatto già in campo, nei minuti finali, andando a parlare con la panchina avversaria. «Un ragazzo del mio staff ha detto una parola che non è piaciuta. Io non nascondo mai la verità come fa invece qualcuno, qualche club, la polizia o un paese. Questa persona ha detto: “Ora ve ne tornate in B”. La loro panchina non è stata contenta, ha reagito e io mi sono scusato. Tra gente civile ciò che succede in campo finisce in campo. Di certo tra 45 minuti nessuno sarà fuori ad aspettarci per dare un pugno a qualcuno». Il riferimento è a quanto successo a Bodo tra Knutsen e Nuno Santos (con i norvegesi che saranno a Roma già da oggi per preparare la sfida di giovedì prossimo).
Di certo non Nicola, che a fine partita ha stemperato così la situazione: «Sono cose che accadono in campo e restano lì. C’era una battaglia a livello sportivo, a volte capita anche tra le panchine. Ma finisce lì». Sperando che anche giovedì non ci sia una nuova puntata di questo strano romanzone. Ecco anche perché Mou ha preferito concentrarsi sulla vittoria. «Eravamo stanchi, ma la vittoria è meritata, ci abbiamo creduto fino alla fine. Sono felice per Perez meriterebbe più spazio. E per Zaniolo, che poteva fare due gol. Per me lui è importante. La Champions? Non ci credo, Juve troppo forte».
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