Radja Nainggolan nel derby Lazio-Roma

(Gazzetta dello Sport – C. Zucchelli) Dall’ultima volta con più di 52mila spettatori reali sono passati oltre quattro anni, Roma e Lazio pareggiarono 1-1 con le reti di Hernanes e Totti, che oggi non ci sono più, alle prese uno con un ritorno in Brasile e l’altro con la carriera dirigenziale. Dall’8 aprile 2013 nei derby è successo di tutto, a partire dalla finale di Coppa Italia del mese dopo vinta dalla Lazio, ma il «pienone» all’Olimpico non si è più visto. Stavolta invece, soprattutto se la prevendita continuerà a ritmi spediti come in questi giorni, ci sarà il pubblico delle grandi occasioni, probabilmente si supererà il tetto delle 50mila presenze: non accade dall’11 gennaio 2015 (furono 51.252), il derby del selfie di Totti sotto la Sud dopo il gol del pareggio contro i rivali di sempre.

ENTUSIASMO – Che a Roma ci sia entusiasmo, vista la stagione delle squadre di Di Francesco e Inzaghi, è innegabile. Ottime prestazioni in campionato e in Europa (la Lazio ha archiviato il girone, ai giallorossi manca davvero poco), allenatori giovani e in rampa di lancio, giocatori che credono nel progetto e tifosi che li seguono, la corsa al botteghino è scattata negli ultimi tre giorni. I laziali, in trasferta, sono già 11mila, 15mila i romanisti, 21mila gli abbonati: in totale 47mila spettatori già certi. E mancano ancora 9 giorni alla partita di sabato prossimo alle 18, giorno e orario che favoriscono uno stadio pieno. Così come, ma ormai è notizia della scorsa primavera, la presenza dei tifosi sarà garantita anche dall’assenza delle barriere che, soprattutto in Sud, hanno privato per mesi l’Olimpico della parte più calda del suo tifo.

RAPPORTI – L’allerta sarà alta – la prima riunione ufficiale per il derby ci sarà la prossima settimana – soprattutto dopo gli adesivi di Anna Frank in curva Sud, ma la sensazione delle forze dell’ordine è che, proprio per il rapporto dei tifosi con i giocatori e gli allenatori, la situazione dovrebbe essere tranquilla, con il calcio al primo posto. Come al solito saranno evitati il più possibile contatti tra le tifoserie, che avranno percorsi di accesso e aree di parcheggio dedicate, mentre le eventuali coreografie sono top secret, come nella più classica delle tradizioni. Di certo, sia la curva Sud che la Nord saranno piene, anche se quella riservata ai tifosi della Lazio ad oggi non è ancora sold out e anche in Distinti Nord c’è ancora una buona disponibilità di tagliandi.

VIP – La tribuna autorità sarà stracolma, Lotito ci sarà, il presidente Pallotta deve ancora decidere se venire o meno (potrebbe restare e viaggiare poi per Madrid, dove la Roma affronterà l’Atletico in Champions), per il resto anche nei settori più esclusivi è caccia al tagliando – omaggio o meno –, anche perché, insieme a Napoli-Milan, il derby è la sfida di cartello del primo fine settimana dopo la sosta. I biglietti sono disponibili ancora per i Distinti e le tribune, la Tevere sarà riservata soltanto ai romanisti e i prezzi, come consuetudine nelle gare di cartello in cui la Roma gioca in casa, non sono proprio popolari. Si va dai 45 euro dei Distinti agli 80 di Tevere e Monte Mario fino ai 105 della Monte Mario Top, ma il fatto che ci sia richiesta anche per le tribune è una chiara spia di come il derby sia tornato ad accendere la passione. Non è più solo stracittadina, ma è sfida d’alta classifica. E i tifosi non se la vogliono perdere.

IL RICORDO – E non si perderanno neanche il ricordo di Gabriele Sandri. Sabato saranno trascorsi 10 anni dalla sua morte, una settimana dopo ci sarà il derby: il suo ricordo unirà, come succede dal 2007, romanisti e laziali. In campo, ma soprattutto sugli spalti.



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