Maurizio Sarri e Luciano Spalletti

Il puzzle si va lentamente componendo. Perché la risposta allo striscione esposto ieri a Trigoria da alcuni tifosi – Spalletti che fai, te ne vai o resti? – da tempo, sia nelle riflessioni che negli atteggiamenti del tecnico, ha già una risposta. E allora bisogna guardare al futuro e non trascorre giorno che non arrivino conferme sul fatto che le prime due scelte della Roma per il post-Spalletti siano Emery e Sarri. Poi, da qui a renderle realtà, è un altro discorso. Se per lo spagnolo garantisce Monchi e la partita si gioca sulla conferma o meno da parte del Psg, ieri il tecnico del Napoli non ha chiuso, in modo del tutto inatteso, ad un possibile addio. Le voci di un interesse della Roma nei suoi confronti, con tanto di contatto diretto con Baldini, sono ormai di dominio pubblico. Ieri poteva essere l’occasione per smentirle, come accaduto del resto un mese fa quando si era ventilato qualcosa di simile con la Juventus e l’allenatore aveva minacciato addirittura querele. Sarri, invece, non solo non lo ha fatto ma ha alimentato dubbi sul suo futuro: «Sono in scadenza, se consideriamo la clausola Per me il prossimo anno (2018 il termine dell’attuale contratto, che può però essere rinnovato sino al 2020, ndc) può essere anche l’ultimo. Sia io che la società abbiamo questa clausola. Cosa mi farebbe restare? Non lo so, non ci voglio pensare. Per un futuro a lungo raggio ci sarebbero tanti ragionamenti da fare. Che vuoi che ti dica? Poi magari domani litigo con Aurelio».

LUNGA ATTESA Una frase buttata lì in modo sibillino che alimenta incertezza. Alla quale si aggiungono un altro paio di stilettate. La prima è sullo scudetto: «Non è programmabile da una società che ha il quinto fatturato. Può anche arrivare ma per un fatto occasionale». L’altra sulla programmazione: «Se fossi la società farei anche altre scelte». Parole che non sembrano la fotografia di un matrimonio idilliaco. E non è un caso che ieri il presidente De Laurentiis abbia tenuto a precisare che «io i contratti li so fare…». Tradotto: chi vuole Sarri si presenti con 8 milioni, valore della clausola rescissoria, valida però a partire dalla prossima stagione. Perché prima, davanti ad uno strappo del tecnico o per utilizzare le parole del toscano, ad un litigio, potrebbe ben poco. Chissà se la corsa al secondo posto non possa rappresentare l’ago della bilancia per determinare i rapporti tra i due. Con la Roma, parte in causa nella corsa alla Champions, apparentemente defilata alla finestra in attesa degli eventi. Sia da Napoli che da Parigi.

(Il Messaggero – S. Carina)



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