Gianluca Scamacca

AS ROMA NEWS SCAMACCA – Gianluca Scamacca, attaccante del West Ham, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport parlando anche dell’interesse della Roma e della possibilità di tornare in giallorosso. Queste le sue dichiarazioni:

«Lunedì abbiamo fatto una amichevole e ho giocato 45 minuti. È stato il primo spezzone in campo dopo tre mesi di inattività e l’intervento al menisco».

Impressioni?
«Bellissime. È stato fantastico tornare in campo e ho avvertito ottime sensazioni. Per l’inizio del campionato sarò al top della forma. Dopo i problemi fisici dell’ultima stagione, sono in credito con la fortuna. Se starò bene – e sono convinto che sarà così -, 20 gol li segno. Sto lavorando molto e durante le vacanze in Sardegna ho svolto tutti i giorni doppi allenamenti. Ho visto più la palestra e il campo che il mare o la spiaggia».

Se ripensa alla scorsa stagione, la prima in Inghilterra con il West Ham, è più deluso per gli infortuni e la stagione chiusa in anticipo o soddisfatto per il trionfo in Conference League?
«Magari la gente non lo sa, ma io ho giocato tutto l’anno con il menisco rotto. Poi a un certo punto era impossibile continuare e sono finito sotto i ferri. Fino a marzo ho giocato 27 partite, segnato 8 gol. Poteva andare meglio, ma pure peggio… La Conference è stata una grande gioia per tutti: era il nostro pallino fin da inizio stagione. Non ho giocato la finale con la Fiorentina, è vero, ma certo che sento mia la Conference: in Coppa ho realizzato 3 reti in 7 partite».

La difficoltà più grande che ha trovato in Premier League?
«La maggiore intensità. Si viaggia sempre a duemila, senza pause. È un modo di giocare che ti rafforza il carattere: io adesso mi sento forte, più intenso».

Ha affrontato Haaland, il super bomber del Manchester City di Guardiola: impressioni?
«Parliamo di un top assoluto. Ma se devo essere sincero, il giocatore che più mi ha impressionato dal vivo è De Bruyne: vede giocate impossibili».

Il suo ex compagno Declan Rice è passato all’Arsenal per 120 milioni: sorpreso?
«E perché? Sono pure pochi… È fortissimo, ricorda Gerrard. Rice è il più forte centrocampista con cui ho giocato».

Così fa arrabbiare il suo amico Frattesi, fresco di trasferimento dal Sassuolo all’Inter…
«Davide non è permaloso, poi ha caratteristiche diverse. Sapevo che sarebbe andato all’Inter. Lui è una mezzala che si butta in area ed è fantastico negli inserimenti: la squadra di Inzaghi è ideale per lui».

Frattesi non è voluto andare all’estero: glielo ha consigliato lei di continuare in Italia?
«Ha fatto bene a scegliere l’Inter avendo la possibilità di giocare in una big italiana. Io non l’ho avuta, questa chance, perché c’erano meno soldi la scorsa estate…. Poi io sono più aperto di Davide come mentalità. E sono soddisfatto così: la Premier è l’Nba del calcio».

Ha nostalgia dell’Italia?
«L’ho sempre avuta e sempre l’avrò. Però…».

Però…
«Se dovessi tornare in Serie A, non sarebbe perché ho fallito in Inghilterra, che non è così. Semplicemente perché si tratterebbe di una opportunità irrinunciabile. No, non sarebbe nemmeno un passo indietro per la mia carriera: il nostro campionato resta uno dei migliori».

Anche questa estate è al centro del mercato. Le piacerebbe di più sfidare il suo amico Frattesi nel derby Inter-Milan, nel derby d’Italia Inter-Juventus o con la Roma?
«Ho sempre ragionato con il cuore e continuerò a farlo anche in futuro. E sapete quali sono i due colori del mio cuore. Ma adesso sono un giocatore del West Ham e, nonostante tutte le voci, anche qui mi trovo bene».

Se pensa alla Roma e a Mourinho?
«Per me Roma è casa. E Totti, l’idolo da bambino. E quale giocatore al mondo non sognerebbe di essere allenato da Mourinho? Sono convinto che Mou mi stimolerebbe e con lui migliorerei ancora».

Lorenzo Pellegrini la sta corteggiando?
«Ci siamo sentiti, è un amico: diciamo che ci abbiamo scherzato un po’».

La nostalgia per l’Italia è legata anche all’Europeo?
«No. Quello dipende da me, non dal fatto che giochi in A o in Premier. Sono convinto che ci arriverò bene».

Retegui è più una preoccupazione o uno stimolo?
«La concorrenza aiuta a crescere. Ma fin da piccolo, io ho sempre guardato me stesso e non gli altri».

Tonali l’ha chiamata prima di firmare per il Newcastle?
«Ci siamo sentiti dopo l’ufficializzazione. Gli ho fatto l’in bocca al lupo. Sandro è fortissimo e ha tutto per imporsi anche in Premier».

Lei è uno dei tanti talenti valorizzati dal Sassuolo negli ultimi anni: qual è il segreto del club emiliano?
«C’è competenza, non ci sono pressioni e il club mette i giocatori nelle condizioni di potersi esprimere al meglio».

Da Cristiano Ronaldo a Benzema, da Koulibaly a Milinkovic Savic… L’Arabia Saudita sta convincendo tanti big: ci sta facendo un pensierino anche lei?
«È ancora troppo presto per me…. L’Arabia sta diventando una potenza. Ma adesso se vuoi lasciare il segno e provare a scrivere un pezzetto di storia devi giocare in Europa».



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