Sean Cox

(Leggo – F. Pasqualetti) Doveva essere una notte di sogni, di coppe e di campioni. E invece siamo qui a raccontare un epilogo brutto. Triste. Una pagina che di sport ha nulla. Il risultato è amaro: un uomo di 53 anni che lotta tra la vita e la morte, in coma con una fortissima emorragia cerebrale e danni irreparabili al cervello e due tifosi romanisti in carcere per tentato omicidio.

LA DINAMICA Erano da poco passate le 18 quando su Walton Breck road, davanti all’Albert pub (feudo dei tifosi del Liverpool) scoppia la guerriglia. Due fazioni di ultrà, romanisti e inglesi, si fronteggiano. Prima cori, poi gestacci poi, con l’alcol a fare da volano, si passa alle botte. Pugni, calci, spinte, bastonate. Nella battaglia ci sono anche Filippo Lombardi, di 21 anni, e Daniele Sciusco, di 29. Uno di loro due (ancora non è chiaro chi) si toglie la cinta e colpisce alla testa Sean Cox, 53enne irlandese, provocandogli una ferita di 18 centimetri alla testa che gli fa perdere i sensi. L’uomo cade e sbatte violentemente la testa.

IL MARTELLO Nelle foto postate appare anche un uomo con un martello aggirarsi nell’area degli scontri. Assieme ai due arrestati per tentato omicidio (l’accusa potrebbe trasformarsi in omicidio se il 53enne non dovesse farcela) finiscono in cella in tutto altri 7 ultrà (per detenzione di droga, coltelli e ubriachezza molesta): 11 sono attualmente ricercati dalla polizia. In cella anche 6 supporter del Liverpool.

LA VERSIONE DEI ROMANISTI “Non è vero che siamo stati noi ad attaccare – racconta Walter, storico capotifoso presente ad Anfield – ci hanno provocato e abbiamo subito prima una sassaiola e poi l’attacco con bastoni e martelli. Quello nelle foto è un inglese. Durante la rissa è successo di tutto, ma noi romanisti ci siamo difesi da un attacco vigliacco dei tifosi del Liverpool”.

Gli organizzatori della Champions League sono profondamente “scioccati” per gli incidenti di Liverpool e annunciano “provvedimenti severissimi”. Tra 20 giorni ci sarà il verdetto: la Roma rischia una lunghissima squalifica del campo, le gare a porte chiuse e – in caso di nuovi incidenti – l’esclusione dalle coppe europee.

La società ha preso le distanze dai tifosi che hanno preso parte agli scontri: “Atti vili, una vergogna per il club”. A consegnare i responsabili degli scontri alla polizia di Liverpool hanno pensato gli uomini della Digos. La polizia italiana, ha individuato il gruppo dei Fedayn fornendo i filmati degli scontri.



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