Patrik Schick

(Gazzetta dello Sport – C. Zucchelli) Da domani si fa sul serio: campionato e Champions, tutto d’un fiato. Bologna, Fiorentina e derby, ma soprattutto Barcellona. Di Francesco avrà tutto l’attacco al completo e anche in discreta forma. Almeno fisica, visto che Schick in nazionale (un gol, un assist e un palo) ha dimostrato di stare bene e Defrel da quasi una settimana si allena col gruppo. Adesso dovrà essere la testa a fare la differenza, perché la concorrenza è tanta, ma sono tanti pure gli impegni. E la Roma si aspetta il loro contributo.

ATTESA – Nello specifico quello più atteso è Schick, che nella rifinitura di oggi proverà a convincere Di Francesco a dargli un’occasione dal primo minuto. Al posto di Dzeko o con lui. Monchi dice che “la parola chiave, nel suo caso, è adattamento” e dice anche che neppure lui, in fondo, è così convinto di valere 40 milioni, mentre in realtà è un calciatore dal valore indubbio. Il ceco sembra essersi scrollato un po’ di pressione, andare con la Repubblica Ceca dall’altra parte del mondo può avergli fatto bene, ma solo il tempo e le prestazioni diranno se finalmente gambe e testa sono leggere.

PRESSIONE – Stesso discorso per Defrel: insieme a Schick ha fatto lo stesso numero di gol di Fazio (2) con la differenza che i cartellini, tra prestito e riscatto, sono costati più di 60 milioni. Loro sono i primi a saperlo, soffrono il rendimento sotto le attese, ma adesso che i problemi fisici che li hanno tormentati sembrano definitivamente archiviativogliono rendersi utili per la causa. Essendo attaccanti, tutto questo si traduce in una sola parola: gol. Lo dice Defrel al match program della Roma: “Purtroppo i problemi fisici hanno pesato tanto sul mio lavoro, non mi sono potuto allenare con continuità e non sono così mai riuscito a trovare la condizione per essere al massimo. Spero di segnare un po’ di gol, magari qualcuno decisivo. E giocare anche un po’ di più”.

OCCASIONI – Le possibilità in teoria non mancheranno: se contro il Barça l’attacco sembra deciso con Perotti e Dzeko e un ballottaggio tra Ünder ed El Shaarawy (col turco favorito), contro Bologna e Fiorentina, e anche nel derby tra due settimane, sia Schick sia Defrel (che rispetto al compagno in Champions ha giocato 4 volte) possono dire la loro: “Conosciamo i nostri mezzi e sappiamo di essere forti”, garantisce il francese. La speranza di Di Francesco è che non siano solo parole di facciata alla rivista di casa. Ma che questa convinzione, dopo mesi in ombra, ci sia davvero.



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