Patrik Schick

(Corriere della Sera – G. Piacentini) Patrik Schick o Edin Dzeko: è questo, alla vigilia della gara con il Milan, il dubbio più grande di Eusebio Di Francesco. L’attaccante ceco, per la prima volta da quando veste la maglia giallorossa, sembra avvantaggiato rispetto al bosniaco, che sta attraversando un periodo di crisi di rendimento e di gol. Dzeko è l’unico calciatore della rosa che è sceso in campo in tutte e 33 le gare disputate dalla Roma in questa stagione, più di Alisson, che ha totalizzato un maggior numero di minuti (2.880 contro 2.804) ma che è rimasto in panchina nel match di Coppa Italia contro il Torino. Dall’altra parte, l’ex attaccante della Sampdoria sta vivendo una stagione terribile, partita male e proseguita peggio a causa di una serie di infortuni che non gli hanno mai permesso di trovare continuità nel rendimento e nel ruolo.

Per Di Francesco è un’alternativa a Dzeko: «È più facile che giochi l’uno o l’altro, piuttosto che insieme. Patrik è un giocatore forte e importante come Edin: possono ricoprire il ruolo di centravanti e hanno un ruolo definito. Defrel, invece, può giocare anche dietro la punta, è più un jolly». Schick doveva essere il colpo del mercato estivo ma non ha avuto modo di dare il suo contributo: «Mi chiedete di Schick quando la squadra perde, ma quando abbiamo vinto tre partite consecutive nessuno me ne ha parlato. Si è allenato con grande continuità e può giocare dall’inizio». La scelta del centravanti non è la sola decisione che Di Francesco deve prendere. Dopo il k.o. con lo Shakhtar il tecnico aveva parlato della possibilità di un ritorno al 4- 3-3: «Ci si può tornare, come avevo già detto. La squadra può giocare con due sistemi diversi e questa è una forza. Magari nell’ultima partita, in certi momenti, il 4-3-3 sarebbe stato l’ideale. Quello che mi fa arrabbiare è la mancanza della ricerca di quello che avevamo preparato. Può succedere, ma credo che sia più un problema mentale piuttosto che fisico».

Rispetto alla gara di Champions è possibile un turno di riposo per De Rossi, ma in dubbio c’è pure Radja Nainggolan, nonostante la difesa del tecnico («Fisicamente è in crescita, come tutta la squadra»). Il Ninja potrebbe fare posto a Defrel nel ruolo di trequartista, qualora il tecnico confermasse il 4-2-3-1 (con Cengiz a destra), oppure al brasiliano Gerson, nel caso in cui si ritorni al 4-3-3. Perotti resta favorito su El Shaarawy(«Con lo Shakhtar è rimasto fuori perché non lo vedevo al top, sa che deve ritrovarsi»), aperto il ballottaggio tra Florenzi e Bruno Peres. In difesa potrebbe riposare Fazio(diffidato) per lasciare il posto a Juan Jesus, ma se sarà 4-3-3 l’argentino non può mancare.



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