(Gazzetta dello Sport – A. Pugliese) Il primo gol in giallorosso lo sognava molto diverso. Magari anche bello come quello di ieri, ma possibilmente decisivo. Ed invece l’amarezza per l’eliminazione dalla Coppa Italia di fatto cancella la gioia per il primo gol in giallorosso di Patrik Schick. Lo aspettavano un po’ tutti, lo volevano un po’ tutti. Ieri è arrivato nel finale ed è quello che ha ridato fiato ed entusiasmo alle residue speranze della Roma. Non è bastato, è vero, ma se c’è un aspetto positivo nella sconfitta di ieri è proprio la prestazione dell’attaccante ceco.
LA GARA – Riproposto per la prima volta da attaccante centrale, per un po’ Schick ha faticato a trovare i riferimenti giusti. Forse anche per l’applicazione degli ultimi tempi ad apprendere il prima possibile il ruolo di esterno destro. Poi, con il passare dei minuti, ha ritrovato movimenti e confidenza con il ruolo. Tanto da entrare un po’ in tutte le azioni più pericolose della Roma: il palo colpito di testa, il rigore guadagnato su Molinaro, il gol e quel quasi 2-2 a dieci secondi dalla fine che ha strozzato l’urlo in gola a tanti tifosi giallorossi presenti all’Olimpico. Nel 4- 3-3 è andato a sprazzi, nel 4-2-4 (con un attaccante al suo fianco e un marcatore in meno) molto meglio. Sabato, a Torino, molto probabilmente tornerà in panchina, pronto magari a dare una mano in corsa se dovesse servire. Da ieri, però, la speranza è che ci sia uno Schick molto più vicino al vero Schick.
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