(Gazzetta dello Sport – C. Laudisa/A. Pugliese) L’ultima pagina la sfoglia proprio la Roma, prima di scrivere la propria dedica personale sul romanzo dell’estate. Dedica, ovviamente, messa sul frontespizio, come di consuetudine. Stavolta anche con un po’ di gusto in più, perché il romanzo che ha portato Patrik Schick alla Roma va letto quasi a ritroso, come un rewind, visti i colpi di scena che si sono susseguiti fin dall’inizio dell’estate. Da ieri, però, non c’è più spazio per alcuna novità: Schick è ufficialmente un giocatore della Roma. Niente più Inter, Juve, Napoli o Samp, ma solo Roma.Sbarcato in serata nella Capitale, l’attaccante ceco è stato accolto a Fiumicino da circa200 tifosi che in lui sognano di avere presto il nuovo Van Basten. «Sono felice», si è limitato a dire. Oggi Patrik svolgerà il suo primo allenamento in giallorosso, le visite mediche e poi tornerà a Genova in serata, per poi ripresentarsi a Roma domani in tarda mattinata e mettersi a disposizione.
L’OPERAZIONE – Alla fine Schick è costato alla Roma 40 milioni di euro (38 più 2 di bonus) e se si pensa che la scorsa estate l’ex d.s. Walter Sabatini non lo prese a 4,5 (gli era stato offerto da Dario Canovi) vengono quasi i brividi. I giallorossi oggi pagheranno subito 6 milioni di euro per il prestito e gli altri 32 in rate differite: 13 a partire dal prossimo primo febbraio (il pagamento scatterà al primo punto fatto dalla Roma) e gli altri 19 entro la stagione 2019-20. Il motivo di questo differimento particolare è probabilmente legato al fatto che Schick ha avuto l’idoneità medica solo per i prossimi sei mesi, con l’obbligo poi di ulteriori accertamenti. E la Sampdoria, in qualche modo, si è voluta comunque cautelare con gli incassi. Già, perché poi il romanzone estivo di Schick nasce proprio da questo, dalle visite mediche con la Juventus e dalla presunta aritmia cardiaca. Da lì è stato un valzer continuo di colpi di scena, lungo oltre due mesi e mezzo.
ESTATE CALDA – Già, perché nell’accavallarsi di piste ed interessi, Schick ha preso strade diverse almeno 3-4 volte. La prima ad interessarsi era stata l’Inter, poi Nedved lo aveva portato alla Juventus (per 30,5 milioni di euro, i 25 milioni della clausola più la percentuale del giocatore sulla cessione), con tanto di visite mediche (il 22 giugno) e il successivo dietrofront ufficializzato il 18 luglio, con un comunicato congiunto tra i bianconeri e la Sampdoria (dopo che la Juve aveva offerto un cambio di formula: 8 milioni per il prestito e poi il riscatto a gennaio). Così è tornata a farsi sotto l’Inter, con Sabatini che aveva di fatto chiuso l’accordo con gli agenti (Paska e Satin), tranne poi temporeggiare troppo per mancanza di liquidità. Infine l’interesse della Roma, l’offerta (rifiutata) da parte del Napoli e il nuovo blitz della Juventus, in extremis, venerdì scorso per convincere Schick a restare ancora una stagione alla Sampdoria e sbarcare poi a Torino nella prossima. Una serie di approcci e corteggiamenti dove Schick, di fatto, ha detto di no solo al Napoli. E dove, fino a qualche giorno fa, la Roma era la terza nell’indice di gradimento del giocatore. Poi si sono mossi in prima persona Eusebio Di Francesco e Francesco Totti e le cose sono cambiate, con Schick che ha iniziato a pensare all’avventura giallorossa in tutt’altro modo. La svolta è stata quella, passo decisivo per la sorpresa finale.
L’ACCORDO – Ieri mattina, poi, la trattativa finale tra la Samp (il presidente Ferrero) e la Roma (il d.s. Monchi e il d.g. Baldissoni), che si è svolta negli uffici dell’avvocato Romei, l’uomo di fiducia dello stesso Ferrero. «Schick è romano e romanista. Lui è un gioiello spietato sotto porta», ha detto il presidente blucerchiato uscendo. Ferrero, intervenendo a Centro Suono Sport, ha poi aggiunto: «Patrik mi ha fatto vincere tante partite, come vede la porta segna. Sono triste perché mi sono tolto un gioiello importante ma anche felice, visto che arriva nella mia città e lo potrò continuare a vedere. Ce l’ho messa tutta per portarlo alla Roma, rinunciando anche a dei soldi. Qui farà vedere che campione è, altrove avrebbe avuto meno spazio». Chiudendo con un’iperbole delle sue: «Forza Schick, per me è uno shock». Shock che assorbirà quando avrà incassato l’intera cifra, vista la plusvalenza maturata (Ferrero pagò il ceco 4 milioni un’estate fa).
MAGLIA N. 14 – Schick – che prenderà il 14 come numero di maglia – è il giocatore più costoso dell’intera storia della Roma. Anche più di un certo Gabriel Batistuta, pagato all’epoca 70 miliardi di lire, poco più di 36 milioni di euro. Questo per far capire quanto ci punti la Roma. E perché, alla fine, sul romanzo dell’estate ci ha messo con gusto la dedica finale.
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