Patrik Schick

(Il Tempo – Lo Russo) La Roma migliore possibile per tentare il miracolo. Ma anche diversa da solito. Di Francesco al turn over non ci pensa proprio, neanche con un derby alle porte, semmai nelle ultime ore ha pensato a una svolta tattica adatta all’occasione e agli uomini disponibili: passaggio al 3-4-1-2, con Nainggolan trequartista dietro Dzeko e Schick. Ci sarebbe anche Under disponibile, ma il turco ha solo due allenamenti in gruppo nelle gambe dopo aver smaltito l’infortunio muscolare e parte quindi sfavorito nel ballottaggio con l’attaccante ceco. Ecco perché alla vigilia il tecnico non ha affatto escluso l’impiego di Schick, finora ancora troppo in ombra. Quale occasione migliore di una partita così importante, ma in cui alla fine non c’è molto da perdere, per ritrovare il talento più caro della storia romanista? Se Di Francesco dovesse optare per il cambio di modulo, giocherebbe nella sua posizione prediletta accanto a Dzeko, in caso di conferma del 4-3-3 completerebbe il tridente con El Shaarawy, visto il sicuro forfait dell’infortunato Perotti.

A centrocampo si rivede, dopo lo stop forzato al Camp Nou, Nainggolan che finalmente potrà «coronare il suo sogno da bambino» e affrontare i marziani direttamente sul campo. «All’andata non ho visto tutta questa differenza – spiega il Ninja – abbiamo fatto un’ottima partita e siamo stati un po’ sfortunati negli episodi. Gli arbitri? Gli errori al Camp Nou mi sembravano chiari, si potrebbe scrivere un libro, ma ora dobbiamo pensare solo a noi cercando il miracolo. Non ho ancora mai vinto niente e prima o poi bisogna farlo perché questa piazza lo merita». Il belga agirà da vertice avanzato, davanti alla coppia di mediani formata da De Rossi, che eguaglierà il record di presenze di Totti in Champions (57) e Strootman, con il romano che ci arriva riposato dopo il turno di stop con la Fiorentina e l’olandese da cui ci si attende una prova di orgoglio.

In difesa sono sicuri di giocare i quattro titolari: Florenzi e Kolarov sulle fasce, Fazio e Manolas al centro. Ma insieme allora potrebbe esserci anche Juan Jesus,qualora si optasse per la linea a 3, che diventa a 5 quando la palla ce l’ha il Barcellona.Neanche a dirlo, a difendere la porta ci penserà Alisson, al momento uno dei portieri più corteggiati d’Europa e che ha salvato la sua squadra in numerose circostanze, forse anche troppe, ma che ha dimostrato di valere i palcoscenici europei. Questa sera sarà chiamato a confermarsi ai massimi livelli, dopo un paio di prestazioni al di sotto delle sue potenzialità. Lo stesso vale per Alessandro Florenzi che ha fatto impazzire lo stadio Olimpico a novembre 2015, nell’ultima visita del Barcellona segnando un gol leggendario da metà campo. Il resto lo farà la cornice, di quelle purtroppo ancora rare nella Capitale, con quasi 60mila spettatori che cercheranno di trascinare la sua Romaverso quel miracolo di cui parla Di Francesco. E se ci crede lui…



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