Patrik Schick

(Il Tempo – E. Menghi) A «scuola» da Di Francesco continua le lezioni di convivenza con Dzeko, ma sabato torna dietro la lavagna: Schick si riaccomoda in panchina con l’Atalanta e comincia il 2018 da riserva. La sua occasione l’ha avuta dal 1’ col Sassuolo, e se l’è presa a tutti i costi anche se l’influenza l’aveva debilitato, perché troppo a lungo è stato a guardare nei primi mesi di Roma. Ma Patrik non ha convinto, «l’esame non è stato superato», ha mugugnato Eusebio a fine gara e dopo una sconfitta e un pari in campionato non c’è più margine di errore, perciò il tecnico giallorosso sta pensando di schierare il tridente più collaudato con Perotti ed El Shaarawy ai lati di Edin. Una formula più sicura per iniziare, poi a partita in corso si valuterà se ci sarà modo e tempo di fare un altro esperimento con Dzeko e Schick insieme.

In allenamento le prove continuano, tutti a Trigoria si augurano che prima o poi scocchi la scintilla, un po’ perché il ceco è un investimento importante e un po’ perché al bosniaco farebbe comodo una spalla-bomber. Per ora la coppia è «congelata» e l’ex Sampdoria è diretto in panchina. Defrel è ancora out, Under non dà garanzie, per cui il Faraone è l’esterno più accreditato per giocare titolare. A centrocampo spazio a Gonalons al posto di De Rossi, che non si è ancora completamente ripreso dal fastidio al polpaccio, Strootman rientra dal 1’. La difesa non dovrebbe cambiare, la botta che aveva costretto Manolas a lasciare il campo all’intervallo non ha avuto conseguenze e Di Francesco vuole il muro più forte contro Gomez e compagni.



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