Patrik Schick

Alla fine ci sta riuscendo. Perché nella telenovela-Schick, il vincitore è/sarà il presidente Ferrero. Che, a 9 giorni dal termine del mercato, è riuscito ad alimentare un’asta alla quale non credeva più nemmeno lui. Tutto è nato dalle difficoltà riscontrate dall’Inter nel chiudere l’operazione (definita nei costi, meno nella formula), dovute sì al rispetto del fair play finanziario (soltanto per i riscatti di Skriniar, Borja Valero, Vecino e Dalbert entro giugno il club nerazzurro dovrà sborsare 60 milioni) ma soprattutto alla limitazione degli investimenti all’estero ‘non essenziali’ predisposta dal governo cinese, che blocca di conseguenza il gruppo Suning. Empasse che ha visto la Roma, frenata sul versante legato a Mahrez, ricontattare la Sampdoria.

PERPLESSITÀ CECHE – L’incontro di sabato tra Monchi e Pradè, a differenza di quanto trapelato inizialmente, non è stato soltanto esplorativo. La Roma ha pareggiato l’offerta nerazzurra (30,5) milioni, garantendo anche un cash iniziale di 5 milioni che il prestito biennale con obbligo di riscatto proposto da Sabatini non faceva. Il ds spagnolo era convinto del sorpasso ma non aveva fatto i conti con gli agenti del calciatore che parlando con la dirigenza blucerchiata hanno congelato l’ipotesi giallorossa: «Il ragazzo vuole andare all’Inter». Tutto finito? No. Perché Ferrero è anche disposto ad accontentare Schick e l’entourage ma alle sue condizioni. Che al momento l’Inter non riesce a soddisfare. Due gli scenari 1) Il club nerazzurro cede uno tra Ranocchia, Brozovic, Jovetic e Santon per arrivare al ceco 2) Sabatini fa un passo indietro e tocca al giocatore decidere se restare ancora un anno alla Sampdoria, per liberarsi poi a giugno a 25 milioni, o accettare il trasferimento alla Roma. Questo al netto di possibili ma non improbabili rilanci dall’estero (Monaco, se cede Mbappè, e Psg) o ‘ritorni italiani’ (Juventus). In questo contesto, inevitabilmente le altre piste sono congelate. Per Mahrez a Trigoria si continua a ribadire come sia una trattativa chiusa mentre dall’Inghilterra il tecnico del Leicester, Shakespeare, lascia aperto un piccolo spiraglio: «Il futuro di Riyad non lo conosco. Non faccio la chiromante». Su Cuadrado invece la Juventus è stata chiara. Il cartellino del colombiano costa 30 milioni. Altrimenti ci si mette seduti e si parla di Strootman. Ipotesi che Monchi non intende prendere in considerazione. Ufficializzata intanto la cessione di Iturbe ai messicani del Club Tijuana.

(Il Messaggero – S. Carina)



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