NOTIZIE SCONTRI LIVERPOOL – Sentenza dura, che sorprende solo in Italia. In Inghilterra, macchiarsi di “disordini violenti” non è una sciocchezza e merita ben più di un Daspo. Daniele Sciusco, 29 anni, uno dei due romanisti arrestati il 24 aprile scorso per gli incidenti scoppiati davanti ad Anfield Road poco prima della sfida di Champions tra Liverpool e Roma, è stato condannato ieri a due anni e mezzo di prigione.

Sciusco non era rimasto coinvolto nel ferimento del 53enne irlandese Sean Cox, il tifoso dei Reds finito in coma per danni cerebrali e ancora ricoverato in gravi condizioni: del caso è accusato l’altro romanista arrestato con lui, Filippo Lombardi, 21 anni, a processo dal prossimo 8 ottobre per lesioni gravissime. È stato dimostrato come Sciusco facesse parte di un gruppo di circa venticinque ultrà della Roma, arrivati allo stadio con intenzioni violente e poi effettivamente protagonisti dei disordini del pomeriggio.

Una circostanza che ha pesato nel giudizio finale, nonostante Sciusco sia rimasto del tutto estraneo al pestaggio di Cox. Nel corso del dibattimento, cui hanno assistito anche i suoi genitori, Sciusco ha confermato la sua partecipazione ai disordini, riconoscendo la propria colpevolezza, ma ha chiesto una pena lieve, in virtù del fatto che non avesse alcun precedente in questo senso e che non fosse partito già da Roma con l’intento di commettere violenze.

Il giudice Mark Brown ne ha tenuto conto, sottolineando pure che l’imputato, al momento dell’arresto, avesse un regolare lavoro e conducesse una vita da normale cittadino. Circostanze per cui non ha comminato il massimo della pena previsto, cinque anni.

(Gazzetta dello Sport – A. Catapano)



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