AS ROMA NEWS LEICESTER – I segnali che giungono dalla notte di Leicester vedono una Roma ormai pienamente all’altezza di arrivare alla finale di Conference League. Tutto questo, non solo per il risultato finale – un 1-1 giusto e santificato dalle reti di capitan Pellegrini e dall’autogol di Mancini (propiziato da Lookman) – ma per la personalità che la squadra di José Mourinho ha saputo mostrare per tutta la partita, scrive La Gazzetta dello Sport.
Mourinho sceglie la formazione più “glamour”, con Pellegrini in appoggio alle due punte Abraham e Zaniolo, utile in copertura. Al 15’ un cambio di gioco di Zaniolo trova Zalewski solo sulla fascia e in grado di accelerare e servire il taglio di Pellegrini, il cui tiro passa fra le gambe di un impacciato Schmeichel. È il vantaggio, che i giallorossi paiono gestire senza troppe sofferenze. La ripresa comincia sulla falsariga del primo tempo: “foxes” in pressione e lupi in attesa. In avvio un brividino arriva già al 5’, quando un colpo di testa spaventa Rui Patricio.
La Roma perde Mkhitaryan per infortunio muscolare e con Veretout la squadra tende ad abbassarsi maggiormente, anche perché gli ingressi di Barnes e Iheanacho per Albrighton e Vardy scuotono il Leicester. I giallorossi si schiacciano troppo e non è un caso che al 23’ giunga il pari, propiziato da un assist proprio di Barnes per Lookman che, in tandem con Mancini, la butta alle spalle del portiere portoghese.
I titoli di coda, però, se li prende ancora Mourinho, che entra quasi in campo dopo che al 43’ una manata di Iheanacho fa sanguinare il naso di Smalling. Quanto basta per riaccendere i cori del King Power contro lo Special One, come nei giorni belli della Premier League. Ma adesso il portoghese è l’arma in più dei giallorossi. L’asso motivazionale che la Roma calerà giovedì all’Olimpico per volare fino a Tirana.
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