Josè Mourinho

AS ROMA NEWS – La seconda esclusione consecutiva dai Mondiali costringe il calcio italiano ad un altro momento critico, scrive Gazzetta.it. Da anni si sviluppano riflessioni che partono dai modelli esteri, dove i club promuovono i talenti locali senza il timore di lanciarli in tenera età curando formazione e strutture con metodi moderni, ma sostanzialmente la tendenza è rimasta la stessa.

Considerando i primi sette club della Serie A, che forniscono il quantitativo maggiore di giocatori alla Nazionale (14 su 23 contro la Macedonia del Nord, 60.8%) si ha la conferma che non si tratta soltanto di percezioni.

Quattro club di vertice hanno una rosa composta per oltre il 70% di stranieri. Il picco è toccato dal Milan, che ne conta 20 per un’incidenza del 74.1%. A seguire ci sono la Lazio con 19 (73.1%) e la coppia Napoli-Atalanta che ha gli stessi numeri: 18 calciatori non italiani, il 72% della squadra. Anche la Roma ha 18 giocatori provenienti dall’estero, ma rappresentano soltanto il 64% degli effettivi a disposizione di Mourinho. L’Inter ne ha 17 (68%), mentre la Juventus ribadisce una tradizione molto “nazionalista” con 14, pari al 56%.

L’Inter ha un’età media di 30 anni, la più alta tra le prime sette della Serie A, e ha soltanto un giocatore che ne abbia meno di 23 ad aver collezionato più di cinque presenze, Alessandro Bastoni. La più virtuosa in questo senso è la Roma. L’età media della rosa è di 25.1 anni, mentre ben otto calciatori rientrano nei parametri elencati sopra, di cui i primi cinque sono Under 20: Bove, Afena-Gyan, Calafiori, Zalewski, Darboe, Kumbulla, Zaniolo e Ibañez.

Il Milan ha preferito pescare dal mercato, anche Pioli ha dato spazio con almeno cinque presenze a otto giocatori con meno di 23 anni e ha un’età media di 26.7 anni. La Juventus ne conta sette, età media di 27 anni. Napoli e Atalanta sono entrambe a 27.2, mentre la Lazio ha un’età media piuttosto alta (27.5).



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