ULTIME NOTIZIE AS ROMA SHOMURODOV – Tre partite con la Roma e tre gol. Il primo nel pieno caos-Dzeko, col centravanti bosniaco a Siviglia in panchina e la squadra scioccata dalla sua decisione di andare via. Il secondo in casa contro il Raja Casablanca, al debutto all’Olimpico. Il terzo, il più importante, ieri alla prima partita ufficiale, a Trabzon, proprio qualche secondo prima di essere sostituito. E qualche ora dopo il primo allenamento di Abraham con la Roma, scrive La Gazzetta dello Sport.
Tutto si può dire, tranne che Eldor Shomurodov non sia uno in grado di non cogliere le occasioni. Anzi, sembra l’uomo giusto al posto giusto. Nonostante un primo tempo di grande fatica (ma da una sua intuizione nasce il gol di Mkhitaryan, su cui però Jug aveva già fischiato), nella ripresa ha fatto gol al primo pallone giusto, regalando una preziosissima vittoria alla Roma. Esultando, baciando l’erba, ammutolendo i tifosi turchi prima di uscire. Ora, con l’arrivo in giallorosso di Abraham, per Mourinho non sarà facile scegliere il titolare (ma è una difficoltà che il tecnico voleva avere…), a meno che Eldor non giochi proprio con l’inglese.
Già, un’ipotesi che per Shomu non sarebbe un problema, anzi. «Penso che sia possibile giocare insieme, certamente», dice l’attaccante uzbeko alla fine. Mercoledì, in conferenza stampa, anche Mourinho aveva aperto alla possibilità, ma questo si capirà soltanto quando Abraham inizierà ad allenarsi con il gruppo. Fretta non ce n’è, perché Shomurodov è arrivato dal Genoa in condizioni fisiche perfette. «Con questo allenatore miglioro – dice ancora – e ho bisogno di continuare così».
In teoria migliora anche il suo italiano e l’ex attaccante genoano non lo nega: «Capisco quasi tutto, ma ho qualche problema ancora nel parlare». Le interviste però le fa proprio in italiano, segno di una fiducia in se stesso che cresce con il passare dei giorni. Anzi, dei mesi, visto che con quello di ieri è al sesto gol nelle ultime sette partite ufficiali giocate (gli ultimi cinque nelle ultime sei partite giocate con la maglia del Genoa).
Un segnale importante, visto che a 26 anni si sta giocando l’occasione della vita: «Sono molto felice perché questo gol è importante, ci ha permesso di vincere. Lo dedico a mia nonna, mercoledì era il suo compleanno. E ora puntiamo alla prossima vittoria, fra tre giorni inizia il campionato». E la testa vola lì, alla Fiorentina e alla prima «vera» gara da giocare in casa.
Ci sarà anche Abraham, forse in panchina, ma per Eldor non sarà un problema. Una risorsa, semmai. Anche se timido e riservato, il “Messi uzbeko”, come lo chiamano in patria, – ma lui preferisce Drogba e Torres – non ha paura di nulla. Anche per questo Mourinho lo ha voluto con sé.
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