Le vacanze, brevi, le ha trascorse in Sardegna con la moglie, ma il pensiero di Eusebio Di Francesco è stato sempre fisso su quello che è accaduto in questi giorni a Trigoria. E anche su quello che accadrà, ovviamente. Un filo diretto col direttore Monchi per studiare insieme la Roma che sta nascendo, la sua prima da allenatore dopo esserci stato da calciatore e da team manager: nel primo caso è riuscito a vincere uno scudetto, e già questo basterebbe per farlo rimanere in eterno nella storia di questa società, nel secondo l’esperienza al fianco del primo Luciano Spalletti gli è servita per capire che il suo futuro era sì in panchina, ma da primo allenatore e non da dirigente.
PROFEZIA – Poco più di 10 anni dopo è riuscito a coronare il suo sogno: «Un giorno vorrei tornare da allenatore della Roma», disse 7 gennaio del 2009 al termine di un’amichevole persa 3-2 a Trigoria contro i giallorossi quando guidava il Lanciano. Lo disse dentro una piccola sala conferenze che oggi non esiste più a Trigoria, che nel frattempo è profondamente cambiato e si è rinnovato come tutta la Roma. Come lo stesso Di Francesco, che domani prenderà ufficialmente possesso del suo ufficio e del suo spogliatoio. Nelle precedenti visite, infatti, al Bernardini era ospite l’U21 e il neo allenatore non ha potuto usufruire fino in fondo dei suoi nuovi spazi.
AL LAVORO – Lo hanno fatto, in questi giorni, i suoi collaboratori più fidati, che lo hanno seguito da Sassuolo: il suo secondo Tomei, il preparatore atletico Vizoco che lavorerà insieme allo staff attuale, e poi i collaboratori tecnici Pierini (già al suo fianco a Pescara e Lecce) e Romano. A loro, per completare lo staff della prima squadra, si aggiungeranno il preparatore dei portieri Savorani, il cui lavoro nell’ultimo anno con Szczesny e Alisson ha soddisfatto in pieno la dirigenza, e il nuovo team manager, il giovane Gombar, che proviene dall’esperienza fatta con la Primavera. A loro si aggiungerà, probabilmente a fine luglio, Morgan De Sanctis che ricoprirà il ruolo di Club Manager e avrà un ruolo di filtro tra squadra, allenatore e società, con competenze anche riguardo a questioni «logistiche» come l’organizzazione delle amichevoli.
ASPETTANDO TOTTI – Di Francesco, poi, aspetta di sapere quale sarà il futuro di Totti. I due si conoscono bene e il tecnico ha già espresso il desiderio di lavorarci insieme, ma l’ex capitano non si è ancora confrontato con la società. È tornato dalle vacanze in Grecia con la famiglia e ieri era presente al matrimonio della cognata Melory, la sorella più piccola di Ilary: nei prossimi giorni si trasferirà a Sabaudia, pronto all’occorrenza a tornare a Trigoria per incontrare Monchi e gli altri dirigenti e stabilire con certezza quale sarà il suo ruolo. Sicuramente non ha intenzione di partire per Pinzolo (il 7), proveranno a convincerlo per la tournée negli Usa, ma l’idea di fare ombra con la sua presenza al nuovo tecnico – anche suo amico – che proprio in questi giorni dovrà dare vita alla sua prima Roma non lo entusiasma. Ripartirà da De Rossi, Di Francesco, e da poche altre certezze: il portiere Alisson, Nainggolan, Strootman ed Edin Dzeko, reduce dalla migliore stagione della sua carriera con 39 gol all’attivo tra campionato (29) e Coppe (10). Il resto è in continuo divenire, per un futuro da costruire, a partire da domani.
(Gazzetta dello Sport – C. Zucchelli)
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