Diego Pablo Simeone

(Gazzetta dello Sport – A. Pugliese) L’analisi, come al solito, è lucida e molto onesta. Ad iniziare dal risultato finale, sicuramente stretto per l’Atletico Madrid in funzione di tutto quello che ha prodotto la squadra di Simeone. Il quale, però, alla fine va anche controcorrente: «Risultato stretto? No, non direi. Evidentemente è quello che ci siamo meritati, perché nel calcio non conta l’estetica ma la sostanza e quindi i gol. Quello ci è mancato, anche se abbiamo fatto una grande partita, questo sì».

SENZA PRECISIONE – Già, perché poi, soprattutto nella ripresa, le iniziative spagnole si sono sempre arenate di fronte alla serata super di Alisson. «Gli dobbiamo fare i complimenti per tutte quelle parate lì – continua Simeone – Abbiamo avuto 3-4 palle importanti anche nel primo tempo, quando abbiamo deciso di giocare con quattro centrocampisti a rubare palla per poi attaccare alle spalle l’avversario. Nella ripresa abbiamo inserito giocatori più veloci, abbiamo avuto più ritmo, proprio nel momento in cui la Roma stava calando di intensità e di forza. Ci è mancato solo il gol. Precisione e concretezza sono le armi delle grandi squadre. Noi stiamo crescendo».

SFIDA A TRE – Simeone, così, continua a mantenere la sua tradizione favorevole con le italiane. «Ma la Roma è una grande, ha velocità in fascia e la possibilità di sfruttare centrocampisti molto forti. Sono convinto che tra noi, il Chelsea e i giallorossi sara un duello fino all’ultima giornata per la qualificazione».



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