Rassegna stampa
Smalling rallenta sul riscatto. Lo United chiama e va al rilancio

NOTIZIE AS ROMA SMALLING – Poco meno di cinque secoli fa, Torquato Tasso scriveva un sonetto in cui esaltava i vantaggi dell’avere, diciamo, una fidanzata poco avvenente. Motivo? Abbastanza malinconico: così nessuno avrebbe mai avuto la tentazione di portarla via. Un paradosso, certo, ma va a finire che la Roma, con Chris Smalling, un giorno si troverà quasi a pensarla come il poeta. Si scherza, ovvio, ma di certo le eccellenti prestazioni del difensore inglese hanno acceso su di lui tutti i riflettori, che corrono il rischio di scatenare un’asta nei suoi confronti, senza contare che il Manchester United – detentore del cartellino – sembra avere intenzione di riportarlo a casa, addirittura prolungandogli il contratto dal 2022 al 2023, riconoscendogli un contratto da 4,5 milioni a stagione.
La Roma non molla
Intendiamoci, il club giallorosso ha intenzione di fare di tutto per provare a strapparlo alla concorrenza, ma oggettivamente non è semplice. In realtà, da settimane aveva offerto 10 milioni per averlo già a gennaio, ma lo United ne ha chiesti almeno 20. La Roma ha rilanciato con 15, considerando però anche i 3 già pagati per il prestito, ma da quel momento il Manchester è virtualmente sparito (si fa per dire). In realtà, il braccio di ferro con James Featherstone (titolare dell’agenzia Omni Sports) e col suo braccio destro Will Thornton è sempre complicato, perché sono agenti non teneri, ma è lo stesso Smalling che ha comunicato alla dirigenza che vuole aspettare ancora un po’ prima di prendere una decisione sul suo futuro, perché vuole vagliare tutte le offerte e decidere per il meglio, tenendo conto che la Roma può anch’essa offrirgli un contratto fino al 2023, ma non vorrebbe superare né i 15 milioni per il riscatto né i 3 milioni per l’ingaggio, magari più bonus ad obiettivi. In ogni caso, se comprendessimo anche questa stagione, la società giallorossa avrebbe messo sul tavolo per il difensore inglese una quarantina di milioni, che per un trentenne non sarebbe affatto una cifra banale.
Mosse Premier
Non nascondiamolo, la Premier League, economicamente parlando, ha un altro «appeal», e così, se Solskjaer da Manchester ha già detto: «Tornerà qui da noi», in Inghilterra ci sono già altre società pronte a muoversi per fare offerte importanti ai Red devils. Smalling, infatti, è già entrato nel mirino di Arsenal, Everton e Leicester. Immaginiamo che asta potrebbe scatenarsi se il difensore, per l’Europeo, tornasse nel giro della nazionale del c.t. Southgate (suo obiettivo dichiarato da inizio stagione), che venerdì a San Siro ha mandato il suo braccio destro, Steve Holland, per vedere all’opera proprio il ritrovato Chris.
Decisione a primavera
Ma i rischi per la Roma non vengono solo dalla Premier. Sotto traccia, infatti, stanno prendendo informazioni su di lui anche Juventus, Milan e, in modo più defilato, anche l’Inter. La sensazione che hanno a Trigoria è che Smalling, da eccellente professionista qual è, non chiude le porte a nessuna opzione. Certo, è vero che a Roma sta benissimo, così come la sua famiglia, ma per il momento non pone alcun veto, anche perché la stagione deve ancora emettere tutti suoi verdetti. E questo vale anche per lo stesso Manchester o Arsenal, per adesso non ancora in zona Champions. In ogni caso, una cosa è doveroso sottolineare: il rapporto tra la Roma e Smalling è eccellente, ed è per questo che la società giallorossa ha chiesto all’inglese che, qualora decidesse di prendere altre strade, di comunicarlo con un congruo anticipo, così da permettere alla dirigenza di muoversi in tempo per cercare delle alternative, e Chris ha accettato di buon grado. Impressioni? Tra marzo e aprile le trattative saranno indirizzate in un modo o nell’altro. Nel calcio del Terzo Millennio, d’altronde, ciò che dice il cuore è solo una parte di un affresco molto più vasto. In fondo, Tasso lo aveva capito già tanti anni fa.
(Gazzetta dello Sport)
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