AS ROMA NEWS VERONA VOLPATO – La Roma formato trasferta si presenterà al derby davanti alla Lazio, e in attesa della madre di tutte le giornate con gli scontri diretti, torna in zona Champions e supera anche l’Inter. Come riferisce La Gazzetta dello Sport, è stata una partita brutta, sporca e anche un po’ cattiva, dove i giallorossi hanno sofferto un buon Verona, andando pure in svantaggio, fino a quando non si sono trovati in superiorità numerica.
Poi è riuscita a sbrigare la pratica al Bentegodi e il sorpasso alla banda Sarri agli ultimi respiri della partita, dopo che Mourinho ha tirato fuori dalla panchina tutti gli attaccanti che aveva. La Roma non ha entusiasmato, bisogna dirlo, senza l’espulsione di Dawidowicz forse le cose sarebbero andate diversamente. Non si può sapere. Quello che si sa è che la Roma ha ritrovato uno Zaniolo in gran spolvero, autore del pareggio, l’unico in grado di mettere in difficoltà il Verona anche quando la Roma stava subendo. E adesso sarà la truppa di Mourinho a presentarsi al derby con animo più sereno.
L’espulsione di Dawidowicz, come detto, ha cambiato tutto. Una vera stupidaggine quella del difensore rispolverato da Bocchetti. Un fallo sul ginocchio di Zaniolo irruente, stupido più che cattivo, anche perché commesso inutilmente a centrocampo, che sfugge a Sacchi ma non al Var. Rosso diretto. Ci poteva stare anche un giallo forse, ma tant’è. Eravamo oltre la mezzora. Fin lì, il Verona stava tenendo in mano la partita giocando con antica aggressività ma anche manovrando bene, oscurando il centrocampo giallorosso. Era in controllo, la Roma cercava di uscire dal pressing con qualche ripartenza e in una di queste Abraham si è mangiato un gol fatto quando ha dribblato il portiere su invito di Karsdorp ma ha tirato sul palo esterno. E’ stato l’unico squillo.
Alla fine il Verona è riuscito a passare in vantaggio con merito sugli sviluppi di un corner quando Faraoni ha tirato forte nel mucchio selvaggio in area e Dawidowicz, eroe prima e sciagurato poi, ha trovato la deviazione giusta. Quando dopo una decina di minuti è stato espulso, Bocchetti ha piazzato i suoi con un 5-3-1 con Tameze in mezzo ai difensori con licenza di ripartire. Ma proprio lui, che era stato il migliore in campo fino a quel momento, dopo che il Verona aveva resistito senza patemi, alla fine del round ha perso la palla velenosa che Camara ha dato ad Abraham: tiro a colpo sicuro sul… palo e ribattuta vincente dell’insultatissimo Zaniolo.
Il secondo round, come prevedibile, è stato tutto di marca giallorossa. Bocchetti si è cautelato cambiando subito Ceccherini, ammonito, per non correre il rischio di giocare in 9 dato che Zaniolo dalle sue parti imperversava, poi ha speso Lasagna al posto di un buon Kallon per avere più fisicità in un’eventuale ripartenza. Mourinho invece ha inserito El Shaarawy per uno spaesato Cristante.
Il Verona ha tenuto botta per un po’, rischiando poco. Allora Mou ha deciso di schierare tutta la cavalleria: nell’ordine Belotti, il baby Volpato, poi Matic e nel finale Shomurodov. Il primo canto è stato del Gallo, deviato in angolo da Montipò. Poi Pellegrini e Matic, che sugli sviluppi di un corner ha colpito di testa la traversa, portando a 3 i pali della gara e a 9 complessivi in campionato (nessuno ne ha colpiti di più). Il Verona si è difeso con ordine e tanta generosità ed è quasi arrivato in fondo. Ma alla fine ci ha pensato Volpato a raccogliere il gran lavoro di Matic sulla linea di fondo e centrare il palo lontano. Il 3-1 di El Shaarawy nel recupero è stato il frutto del tentativo disperato di rimontare di un Verona che si è aperto.
Il Verona registra la settima sconfitta consecutiva, è ultima a 5 punti con la Cremonese e la questione comincia a farsi pericolosa. Di sicuro la sfortuna in queste ultime partite ci ha visto benissimo. Nel caso, nonostante i tanti assenti, il Verona è sembrato quello antico, aggressivo e propositivo. Il problema è che sotto porta fa una gran fatica. Come quella che fa Abraham. Solo che la Roma può ovviare con altri giocatori. Roma che è alla quarta trasferta vincente di fila. Non bellissima, ma efficace. E che non molla i quartieri alti.
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