NOTIZIE AS ROMA SANTON – Ferrara è la città di Davide Santon e la Spal, ovviamente, non può che essere una squadra speciale per il terzino giallorosso. Anche se poi Santon è cresciuto a Bosco Mesola, una cinquantina di chilometri da Ferrara, un posto immerso in una riserva naturale che si affaccia sul mare. In tanti faticano a pensare che questo Santon qui sia anche quello che era stato accolto tra lo scetticismo più generale in estate, quando sbarcò a Fiumicino.
“La presenza di Monchi a prendermi in aeroporto è stata importante, quel giorno è stato comunque emozionante, anche se non c’erano tifosi ad attendermi – dice Santon al match program della Roma –. Ho capito il momento, loro perdevano un calciatore importante (Nainggolan, ndr) e io venivo da una stagione negativa, è stato comprensibile l’atteggiamento che hanno avuto”.
Alla Spal, però, è rimasto sempre legato, se non fosse altro perché papà Mirko è rimasto lì, a casa loro, dove negli anni Novanta segnava tanti gol nei campi dilettantistici come centravanti del Bosco. “Sarà bello giocare contro la Spal, è la squadra della mia città – continua Santon –. Hanno perso immeritatamente alcune partite come quella con l’Inter, per esempio. Possono fare grandi cose, ma domani ovviamente la vittoria serve a noi. Adesso arriva un ciclo di partite dove si giocherà tanto e ci sarà bisogno di tutti. Ma la Roma ha una fortuna, qui c’è un gruppo unito, bello, sincero. E questo è fondamentale”.
“La Roma per me è stata una nuova sfida, avevo bisogno di questa esperienza per puntare al riscatto che cercavo – dice ancora il terzino giallorosso – Ci sto riuscendo, anche se ancora non ho fatto nulla. Esattamente come la squadra. Ci siamo ripresi da un brutto periodo, ma c’è ancora tanta strada da fare. Rialzarsi dopo un brutto periodo non è mai semplice, per nessuno. E io di momenti brutti ne ho vissuti, per fortuna alternati a quelli belli.
L’unico modo per uscirne è lavorare senza farsi condizionare dall’ambiente esterno. Andare avanti solo con la consapevolezza del proprio valore. Da quando sono qui ho sentito subito la fiducia di Di Francesco – chiude Santon –. E dal primo giorno di lavoro, ho sempre cercato di dare il massimo. Mi hanno aiutato anche due amici come Florenzi e De Rossi, che conosco da anni, dai tempi delle nazionali. Adesso dobbiamo pensare solo a vincere il più possibile. Anche soffrendo, come abbiamo fatto ad Empoli”.
(Gazzetta dello Sport)
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