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Rassegna stampa

Spaccatura Karsdorp. L’ira di Mourinho, la risposta di Rick: la Roma cerca tregua

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AS ROMA NEWS KARSDORP MOURINHO – Una palla di neve che si è trasformata in valanga; una valanga che adesso toccherà alla società provare a sciogliere. Inutile dire che il caso Karsdorp – il “traditore”, secondo la terminologia “mourinhana” – ha tenuto banco dalla fine della conferenza post-partita dell’allenatore portoghese, scrive La Gazzetta dello Sport.

E se l’umore del tifo, soprattutto quello più viscerale, è dalla parte dello Special One (“a prescindere”, come direbbe Totò), si fa strada anche una corrente di pensiero che vede nella sortita del tecnico un modo anche per coprire le lacune di gioco che la Roma, ora settima in classifica (anche se con un punto in più rispetto allo scorso anno), continua a mostrare. Ma a questo punto strategia e tattica importano poco. Ciò che conta è se davvero la frattura fra Mourinho e l’olandese si possa ricomporre o se a gennaio il terzino dovrà fare le valigie.

Tutto è nato a fine partita, quando – a differenza del consueto – l’allenatore è sceso subito nello spogliatoio per parlare del gol subito nei minuti finali, che ha portato la squadra a perdere due punti. I colloqui sono stati con Abraham, a cui ha detto come mai stavolta abbia dato tutto e in altre occasioni no, mentre a Karsdorp, appunto, ha rimproverato la distrazione fatale al momento del pari col Sassuolo. L’olandese, però, ha pensato di replicare, non accettando di fare da capro espiatorio della situazione e quindi la discussione è degenerata, senza contatto alcun fisico, ma con giocatori e membri dello staff tecnico che si sono interposti fra i due per evitare rischi.

I sussurri dello spogliatoio hanno raccontato come in realtà anche il modo in cui il terzino era entrato in campo (senza fretta, quando invece Mou chiedeva rapidità) non è piaciuto, così come il fatto che ultimamente dolorini e febbriciattole abbiano intaccato lo stacanovismo dell’olandese, che pure era tornato a giocare dopo appena 28 giorni dalla operazione al ginocchio. Non basta. Lo scorso anno, per mancanza di alternative, Karsdorp era stato uno dei più impiegati dallo Special One, che peraltro lo aveva pubblicamente elogiato.

Inutile dire che la società, pur dando carta bianca all’allenatore nella gestione del gruppo, è rimasta sorpresa da una simile bufera che si poteva evitare. Inoltre, sapendo bene come sia difficile vendere a gennaio un giocatore a cui un anno fa è stato fattoi un rinnovo fino al 2025 (e quindi, visto che viene messo alla porta, al massimo si potrebbe prestare), l’obiettivo è arrivare a una ricucitura fra i due, magari provando a far fare da mediatore a capitan Pellegrini.

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Per oggi, comunque, Karsdorp è regolarmente convocato col gruppo e quindi tecnicamente non è fuori rosa, come non lo erano neppure gli epurati reduci un anno fa dal 6-1 di Bodo. Di quelli, però, chi è riuscito a risalire la china è stato solo Kumbulla, peraltro ora di nuovo ai margini. In ogni caso, non è escluso che un accomodamento si possa trovare, anche perché nello scatto d’ira Mourinho aveva detto: “Se non cambi atteggiamento, puoi trovarti una squadra”. Come dire, un pertugio per lavorare ci sarebbe.

Ieri, però, ha parlato anche il manager del terzino, Johan Henkes dell’agenzia H2. “Sono sorpreso per le dichiarazioni di Mourinho – dice a Nos – e voglio una spiegazione. Siamo stupiti anche dal fatto che tutti puntino su Rick, senza che Mou o la Roma ne citino il nome. Vogliamo un chiarimento dal club sulle parole del tecnico, e sul modo in cui lo ha fatto. Non si tratta così un giocatore che è nel club da cinque anni”. Insomma, benzina sul fuoco.

Non sorprendono perciò le parole dell’ex direttore sportivo giallorosso, Walter Sabatini. “L’episodio per me è di una gravità inaudita – dice ai microfoni di Sky –. Taglia fuori un giocatore che adesso deve andarsene per forza. Non credo che possa andare a fare la spesa a Roma in modo tranquillo. Le parole di Mourinho sono state eccessive, con un linguaggio estremo, ma si parla di calcio. Mi preoccuperei moltissimo di questo, i giocatori di solito fanno gruppo e si proteggono a vicenda. Penso però che siano legati a Mourinho, anche se subentrerà il timore di essere attaccati dall’allenatore dopo una partita giocata male”.

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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