(Il Messaggero – P. Del Vecchio) Desastro sin escusas, debacle imperdonable, fracaso total, historica caída. Gli aggettivi variano, ma il messaggio è lo stesso per il ridicolo Barcellona stracciato dalla Roma in Champions. Il giorno dopo la stampa iberica non risparmia umiliazioni al Barça, con titoli a tutta pagina del tipo: ‘Fallimento totale in Europa‘ (Marca), ‘La caduta di Roma‘ (El Mundo deportivo) o ‘Batosta Culé‘ (AS). L’editoriale di Relaño rende bene lo stato di choc generalizzato: «Tremenda sorpresa. Il risultato dell’andata, 4-1 sembrava conclusivo, e il Barça è il Barça, con Messi e tutto il resto. Ma niente Messi né tutto il resto. Il Barça è stato meno della Roma dal minuto uno fino all’ultimo».
I GIUDIZI – Con il club dei record sul lettino dello psicanalista, si sprecano i giudizi ostili intorno a un’unica domanda: chi è il principale responsabile della debacle blaugrana? Marca apre il processo puntando l’indice accusatore su Messi desaparecido. Se l’astro argentino non brilla, la squadra si eclissa. E, oscurati con lui, il tridente e la difesa: “Contro la Roma nessuno ha tirato il carro, né Luis Suarez, né Andrés Iniesta, tantomeno Rakitic…nessuno”, è l’analisi. Ed è un fatto che, dopo i 320 milioni di euro spesi sul mercato estivo e invernale, il club blaugrana resta senza alternative plausibili alla Pulce‘. Coutinho non può giocare in Europa, Dembélé si è rivelato un fiasco; Paulinho è durato 3 mesi ed è missing da gennaio; Semedo è supplente sulla fascia. Sotto accusa la pessima gestione dei ricambi e la mancanza di una pianificazione da parte del presidente Bartomeu, che pensava bastasse aprire i cordoni della borsa, perché il Barça tornasse autorevole in Europa, rileva El Mundo. Durante la sua gestione ha portato a casa solo 1 delle ultime 7 Champions. Ma, all’origine della memorabile umiliazione blaugrana, il quotidiano Sport e molti altri collocano l’attitudine conservatrice del tecnico Ernesto Valverde, per la mancata rotazione del gruppo nelle partite di Liga, pur avendo il titolo in tasca. Non solo ha bruciato i suoi undici per il sovraffatica, ma all’Olimpico ha impiegato 81 minuti per reagire al dominio incontrastato della Roma con il primo – e ormai inutile – cambio dell’esausto capitano Andres Iniesta.
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