Il paradosso è servito: positiva la prova, negativo il risultato. Gli episodi penalizzano la Roma e la sintesi di Spalletti è amara: «Sconfitta che brucia». Il volto però è sereno, perché in fondo sa che la squadra ha lottato per i tre punti: «Abbiamo giocato bene, dobbiamo essere più cattivi per andare a prenderci la vittoria. Siamo stati bene in campo, potevamo crearci l’occasione importante, invece ci sono state scelte poco corrette e quando non sei determinato la puoi anche prendere. Il palo di Radja poteva entrare».
La sensazione di ingiustizia è tanta, il primo ko in campionato è davvero immeritato: «Si porta a casa, ma rimane la prestazione che è stata fatta: i professionisti della Roma hanno fatto il loro lavoro. La Fiorentina ha ottimi calciatori, può succedere di tutto. Il rigore su Dzeko l’ho visto bene dal campo, se l’altra volta era una pedata sullo stinco, stavolta era una “tranvata”. I giocatori – continua il tecnico toscano – sanno del fuorigioco sull’1-0, Szczesny ci ha spiegato che ha dovuto fare un balzo per vedere la palla al momento del gol di Badelj. Si vede anche senza lente d’ingrandimento».
L’arbitraggio di Rizzoli non ha soddisfatto Spalletti: «Mi ha detto che aveva visto il fuorigioco, ma poi ha detto che era troppo lontano dalla porta e non valeva, ma in realtà era vicinissimo… Noi però dobbiamo badare a quello che dipende da noi, la sconfitta brucia perché la squadra ha giocato per meritarsi il risultato, forse usciva un pareggio, non lo so. Gli episodi ci penalizzano aldilà della realtà di ciò che è successo». Inutile fossilizzarsi sull’operato dell’arbitro, l’allenatore va oltre e sprona Dzeko, volenteroso e attivo là davanti, seppur a secco di gol: «Noi riusciremo a migliorare lo score di Edin. Gli manca un po’ di ferocia fisica in alcuni momenti, deve andare arrabbiato nelle situazioni così potrà fare più gol. Lui è un centravanti completo, ha veramente tutto, ha tecnica e dialoga sulla trequarti, ma quando deve andare nei contatti fisici abbassa il livello dell’ambizione delle sue qualità. Se ho provato con le cattive maniere? Qualche volta gli ho detto qualcosa e ha fatto due-tre minuti bene… ». Aspettando la trasformazione in goleador, Spalletti ha in mente delle soluzioni alternative: «Avevo l’idea di mettere Fazio davanti, poi ho provato a inserire Iturbe, lui ha il tiro da fuori, ha la “castagna”. L’episodio su cui si sperava è stato quello di El Shaarawy. Da uno come Salah mi aspetto che salti l’uomo e in generale che si faccia più male quando arrivano le palle dentro l’area di rigore. Noi abbiamo una buona squadra, abbiamo delle potenzialità maggiori. I vuoti vanno colmati».
In primis col lavoro: «La strada è quella giusta, la prestazione mi ha soddisfatto. Va detto che il primo tempo è stato migliore del secondo, in cui abbiamo abbassato un po’ il ritmo e perso troppo palle facili. Siamo stati poco pungenti, ci siamo un po’ allungati e non siamo stati continui. Ma non ho nulla da imputare alla Roma». Resta la squadra più forte allenata in carriera dal toscano, che a fine partita conferma: «Avere la migliore formazione non vuol dire vincerle tutte». Alla voce punti c’è infatti un immeritato zero.
(Il Tempo – E. Menghi)
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA