La Roma vince ed Edin Dzeko anche ieri è una spanna sopra tutti. Il suo allenatore gli mamda messaggi di affetto: «La verità è che adesso lui si sente dentro la squadra e la sente come una cosa sua. E questo gli ha permesso di tornare ad essere quel giocatore fortissimo che è».

Spalletti è uno che ha molto a cuore quel concetto lì, quello di appartenenza alla squadra. E che su Dzeko ha fatto un lavoro di fino. Il tecnico valuta anche tutto il resto della squadra, dagli aiuti in fase difensiva alla difesa del pallone. Anche se poi per un attaccante contano soprattutto i gol e Dzeko (12 stagionali in 16 gare) si tiene stretti in particolare quelli. «Sono contento per la doppietta, ma era importante vincere perché avevamo pareggiato all’andata e in trasferta è sempre difficile portare a casa i tre punti – dice –. Negli ultimi mesi siamo cresciuti, abbiamo giocato bene e abbiamo vinto partite che in passato non avremmo mai vinto. Peccato per quella con l’Empoli, ma ora dobbiamo guardare al futuro e giocare sempre così. A partire dal Bologna».

Insomma, che sia tutto un altro Dzeko oramai è certificato. E basterebbe vedere i suoi sorrisi a fine partita per capire che è tutto un altro mondo. «La scorsa stagione, almeno nel mio periodo, non si sentiva partecipe delle emozioni del gruppo – chiude Spalletti – Adesso sente la squadra e la squadra lo ha aiutato molto in questo cambiamento. Poi ci sta mettendo più cattiveria, che aiuta sempre nel raggiungimento dei risultati».

(Gazzetta dello Sport)



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