La Roma, per Luciano Spalletti, è un iceberg: tutti vedono gol, assist e giocate (soprattutto di Totti) e nessuno guarda sotto il pelo dell’acqua. Nessuno tranne lui, naturalmente. C’è sempre un riferimento al bene della squadra, che il tecnico vede minacciato: «Ci sono dati che non conoscete o non vi interessano, ma che danno un’impronta sul rendimento della squadra: i raddoppi di marcatura, la copertura delle linee di passaggio, l’andare oltre la linea della difesa. Sono numeri che non vedo sui giornali. Con l’Astra Giurgiu, per esempio, Iturbe ha preso una punizione importante in occasione del gol di Fazio e non viene mai menzionato da nessuna parte… Non viene dato valore agli altri per le stesse situazioni che sviluppano. Lo dico per la solidità mentale della squadra. Se poi Francesco fa più gol e più giocate, io sono contento e lo tengo presente». Formazione top secret. Spalletti continuerà senza Dzeko, tornando al «falso nueve»? E Totti partirà dalla panchina perché fa pochi contrasti? Possibile. Di sicuro la punizione laterale conquistata da Iturbe contro i romeni è stata sottovalutata. Così come i tre gol in tre stagioni dell’attaccante. La speranza di Spalletti è che l’Inter attacchi «per cercare spazi dietro la linea difensiva». De Boer ci cascherà?

(Corriere della Sera – L. Valdiserri)



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