Rassegna stampa
Spalletti annulla il film su Totti
Non ingannino strette di mano o propositi di «viaggio carico di amore e sentimenti». La prima conferenza stampa di Spalletti ieri non ha risparmiato nessuno e gettato qualche ombra sul futuro della Roma. «Gap con la Juve? È come giocare una partita di poker contro un avversario che ha vinto tutte le mani, ha una forte mentalità e ha più fiches di te. Può decidere come e quanto puntare, se bluffare o no. Come si fa? Noi vogliamo giocarcela con tutti, non solo con la Juve o con chi fa piacere a voi. Loro sono stati bravissimi a prendere Pjanic. Io purtroppo non ho mai allenato la Juve, di grandi squadre ho allenato solo la Roma». E da oggi allenerà Juan Jesus, un nome gradito ma non il primo della lista: «Noi stiamo cercando di fare mercato con questi giocatori. Di prima qualità, ma sempre valutando le potenzialità della Roma. Portiamo a casa quello che la società può permettersi». Il contratto in scadenza? «Sarebbe facile fare un contratto lungo ma poi succede come l’altra volta, che mi sono dimesso. Per questa stagione però rimango (ride, ndr). A fine anno si vedrà».
Oggi prima amichevole stagionale contro il Pinzolo (ore 17, Roma Tv): «Cercheremo di fare meno tocchi possibili e non esagerare nel tenere la palla che l’anno scorso è stato il nostro marchio e che dobbiamo riprendere subito». Poi l’analisi sui singoli: «Iturbe? Sono curioso, voglio vedere con i miei occhi perché la forza, la corsa, il tiro, la disponibilità sono da 10, ma si sbaglia spesso il dosaggio. Se Dzeko invece mantiene queste intenzioni sarà senz’altro il centravanti titolare. Ho cercato di aiutarlo tantissimo lo scorso anno, più di tutti. El Shaarawy non può fare la punta centrale, Florenzi lo vedo bene alto a sinistra dove può rientrare e far male col destro. I nuovi? Alisson mi piace, ha molta personalità ma ci serve anche un altro grande portiere. A Paredes manca un po’ di velocità nella gestione della palla. Mario Rui può sostituire Digne. A Gerson va creato un ambiente che valorizzi le sue qualità. Seck sa prendersi le sue responsabilità».
Il finale è avvelenato. Dopo le domande, infatti, il tecnico punge sullo staff («Io ho portato solo 3 collaboratori, non 23») e su Totti accusando la stampa: «Voi volete che smetta quest’anno, che lo si porti a Napoli a vedere per l’ultima volta il Vesuvio, che gli si facciano le maglie celebrative. Per me non è la sua ultima stagione, Pallotta può dire quello che vuole. Se Totti quest’anno mi da 10 cm gli do 10 cm se mi dà mezzo metro gli do mezzo metro. Voi lo volete distruggere psicologicamente, se va a giocare una partita e pensa che sia l’ultima è decisamente turbato». Il capitano in serata scherzando con un bambino però ha detto: «E’ la prima volta che mi vedi in ritiro? Purtroppo è pure l’ultima».
(Leggo – F. Balzani)
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