Risposte. Sono quelle che dovrà dare Roma-Inter. Non solo per vedere chi tra le due rimarrà nella scia di Juventus e Napoli. Ma anche in campo e fuori. Partendo dalle prime, c’è curiosità nel capire se la metamorfosi tattica giallorossa avrà seguito. Il 4-3-3 d’inizio stagione è già in soffitta, Spalletti è tornato al 4-2-3-1: «È un modulo che ci permette di sfruttare i giocatori. Mentre una mezzala avanza, l’altra aspetta e il trequartista sostiene la punta», ha spiegato il tecnico giovedì notte dopo il netto successo in Europa League. Ma le novità non finiscono qui. Perché aspettando i rientri degli infortunati Mario Rui e Rudiger, continuare a giocare con due ali (Florenzi e Peres) come terzini presupporrebbe avere sempre il pallone tra i piedi. E le percentuali bulgare (74% e 76%) con Crotone e Astra Giurgiu difficilmente saranno replicabili con l’Inter. Spazio quindi a Juan Jesus a sinistra e ballottaggio Florenzi-Peres a destra con il primo favorito. Se in mediana Paredes insidia De Rossi, in avanti c’è il dubbio legato a Dzeko. Con il Torino ha sbagliato l’impossibile. Giovedì è stato lasciato in panchina e questo potrebbe far presumere un suo impiego contro i nerazzurri. In realtà è più probabile che possa partire ancora una volta dalla panchina. La parola magica che spiega il tutto è la solita: equilibrio.

CIAO SABATINI – Ma le risposte che devono arrivare da Roma-Inter sono anche extracampo. Perché quella con i nerazzurri potrebbe essere l’ultima gara di Sabatini come ds. Singolare che proprio con l’Inter, il 19 marzo, il dirigente nel pre-gara annunciò di aver richiesto la rescissione a Pallotta. Ne seguì un confronto surreale con Spalletti, che lo riprese duramente davanti ai giornalisti presenti: «Non puoi dire certe cose». «A breve parlerò di me», ha detto il ds domenica. La pausa Nazionali potrebbe diventare il momento giusto.

(Tuttosport – S. Carina)



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