Vietato frenare la corsa adesso che il motore ha cominciato a girare con i ritmi giusti. Non se lo può permettere la Roma, non vuole correre il rischio Luciano Spalletti, consapevole però dei numerosi progressi di crescita registrati dalla sua squadra. Le tre vittorie consecutive centrate nel 2017 non hanno fatto altroche consolidare il concetto espresso dal tecnico toscano alla vigilia della sfida di campionato con il Cagliari in programma stasera all’Olimpico. Una partita che si giocherà conoscendo il risultato di Juventus-Lazio. «È inutile parlare di quanto si sia ridotta o meno la distanza tecnica con la capolista, perché c’è soltanto una sensazione che mi interessa e che continuo ad avvertire all’interno dello spogliatoio. La gente si è accorta che noi facciamo sul serio – continua l’allenatore – ed è così perché noi facciamo sul serio». D’altronde i motivi per continuare a credere nella rincorsa si sono evidenziati con maggior rilevanza proprio nella qualità delle alternative che Spalletti ha a disposizione a prescindere dai cambi di modulo e dalle assenze dovute dagli ultimi infortuni o dalla partenza forzata di Salah in Coppa d’Africa.

Una squadra in cui tutti sono utili e nessuno sembra essere indispensabile: «All’interno di un gruppo non è fondamentale un solo calciatore, se poi questo diventa la chiave dei risultati è chiaro che è difficile portare a termine un campionato di alto livello o di alta classifica. Questo era il nostro obiettivo, perché se riesci a farli funzionare tutti, il numero di giocatori in rosa è sufficiente, anzi rischi di averne troppi e non farli esprimere nel modo corretto». L’anticamera di un discorso relativo al mercato, su cui il tecnico sembra aver cambiato nuovamente idea. Dopo qualche richiamo indirizzato alla società verso la ricerca di un centrocampista o di un sostituto che numericamente sopperisca alla partenza di Iturbe, si ritorna al pensiero iniziale, soprattutto nel caso in cui la società non riuscisse a completare l’acquisto di un giocatore pronto sin da subito ad entrare tra le rotazioni dei titolari.

Spalletti non mostra preoccupazione, a prescindere da quello che sarà l’esito finale del mercato di gennaio: «Se capita proveremo a prendere un giocatore di livello altrimenti rimarremo così e vi assicuro che la Roma sarà competitiva sotto tutti gli aspetti. In questo periodo siamo anche abbastanza comodi per il numero di calciatori che abbiamo a disposizione. Il mio riferimento era al mese di febbraio, a quei 40 giorni dove ci saranno da giocare tante partite. Ci sono stati dei momenti in cui ti capitano 3-4 infortuni tutti nello stesso reparto e allora diventa un po’ più complicato. Effettivamente ora siamo nelle condizioni di poter affrontare anche il periodo più difficile». E in attesa di capire gli sviluppi futuri, Spalletti è pronto anche a commentare le parole di Walter Sabatini, convinto che la Roma sia frammentata da numerosi centri di poteri sparsi in giro per il mondo: «C’è anche il suo a Mostacciano… Io di centri di importanza ne conosco soltanto uno, quello della partita,dello spogliatoio. Se la squadra sta facendo bene è anche merito suo, ha contribuito in maniera determinante». Basterebbe pensare a Nainggolan: «Per me vale quanto Pogba – conclude Spalletti – c’è qualche anno di differenza ma per quanto riguarda il valore in campo e la sostanza espressa in quello che fa, il paragone regge».

(Il Tempo – A. Serafini)



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