In passato c’era chi lo paragonava a Riquelme, ora il paragone è altrettanto importante, anche se il ruolo non è proprio lo stesso. Per Leandro Paredes ieri, direttamente da Boston, è arrivata un’investitura importante, visto che Luciano Spalletti lo ha paragonato a Pizarro, il centrocampista che più ha inciso nella sua carriera: «Può essere il play basso che fa girare la squadra e in questo somiglia molto al Pek, vista la qualità che ha. È preciso per quel ruolo, abbiamo bisogno di un giocatore così».
MODULO – Soprattutto se, come sembra, la Roma ha intenzione di partire con il 4-3-3 con Dzeko («che vogliamo sfruttare», garantisce Spalletti) come punta centrale: «Avere il play che sa far giocare la palla alla squadra è un vantaggio, soprattutto dal punto di vista del possesso. Tenere la palla – spiega il tecnico – è l’unico modo per respirare quando si gioca e non fare fatica, e Paredes è uno di quelli bravi a farlo». Le parole di Spalletti, che mai si era spinto così tanto nei confronti dell’argentino, dimostrano che, almeno in queste prime tre settimane di lavoro, Leandro sta mettendo in mostra tutto quello che ha imparato ad Empoli nell’ultima stagione.
IL FUTURO – Giampaolo se lo riprenderebbe volentieri e lo ha chiesto a Ferrero, ma la Samp si può muovere solo in prestito. E se c’è una certezza è che la Roma in prestito secco non lo darà via. O Paredes resterà a Trigoria oppure andrà via a titolo definitivo, per non meno di 15 milioni. Se resterà sarà lui a garantire alla Roma un buon tasso tecnico, comunque calato in mezzo al campo dopo la partenza di Pjanic, se invece crescerà altrove (ha soltanto 22 anni), Sabatini regalerà a Spalletti Diawara e il reparto cambierà molto, diventando molto più muscolare e di corsa rispetto al passato.
PIÙ MUSCOLI – Anche perché, in questo quadro, va valutata anche la posizione di De Rossi, protagonista ieri di una divertente intervista realizzata da Florenzi: in una squadra in cui latitano i terzini, la difesa a 3 è più di una possibilità. E allora, tra Manolas e Juan Jesus, Daniele sembra perfetto: marcatore sì, regista arretrato anche, come faceva con Luis Enrique e in Nazionale. Lui la disponibilità l’ha data e non è detto che la crescita di Paredes non serva anche a questo. Mercato permettendo. Perché lo Zenit lo vuole, anche se non è ancora arrivato alla cifra richiesta dalla Roma. E Juve e Inter potrebbero essere alla finestra molto più di quanto si pensi.
(Gazzetta dello Sport – C. Zucchelli)
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