La vittoria è netta, l’obiettivo raggiunto, ma intorno a Spalletti si avverte un notevole clima di tensione. La gelida stretta di mano a fine partita con Zeman (che spesso lo ha attaccato per la gestione calcistica di Totti) passa in secondo piano rispetto al siparietto finale con Dzeko, arrabbiato e deluso con il tecnico per un cambio che certamente non si aspettava. Durante una delle tante dirette televisive del post gara, mostrano al tecnico giallorosso il labiale del bosniaco al momento della sostituzione: «Fa il furbo, ancora?».
Spalletti con la solita ironia ci scherza su: «Davvero era arrabbiato? Non me n’ero accorto. Allora serve che vado un attimo dentro (fingendo di dirigersi dentro gli spogliatoi), Ora è un problema, vedrò di metterlo a posto. Anzi per fortuna che non è venuto in panchina perché Edin è anche bello grosso». Il viso cambia quando dallo studio interviene a gamba tesa Christian Panucci, che giudica il cambio di Dzeko poco corretto nei confronti del capo cannoniere della Serie A. La replica di Spalletti naturale: «Poco corretta lo dici tu, ho 3 partite fondamentali e senza di lui non le voglio giocare, posso fare ragionamenti di-versi sul 4-1. Posso dire che hai dei pensieri da allenatore limitati. L’ho tolto perché domenica ho il derby, poi il Milan e la Juventus, voglio giocarle con lui perché è l’unico centravanti che ho. Prima di darmi dello scorretto chiedimi il perché ho tolto Dzeko. Prendo offese tutto l’anno, sono maturissimo. Facciamo così, sono convinto che Dzeko domenica fa gol al derby così lo vado ad abbracciare. Intanto ci siamo già baciati»
Tornata la pace, si passa all’analisi della gara: «Una delle vittorie più importanti del nostro campionato – ammette l’allenatore – il secondo posto è un traguardo fondamentale e credo che i miei ragazzi lo meritino». Rimanda come al solito il discorso contratto al termine del campionato, ma precisa: «Arrivare secondi sarebbe un risultato eccezionale e per certi risultati si inverte facilmente il pensiero futuro». Poi c’è modo di commentare l’arrivo del nuovo ds Monchi: «Tutti dicono che è un grande professionista e la società è stata brava a portare a casa una pedna importante. Ci sarà modo di parlare tra di noi».
Nel frattempo Nainggolan si gode il traguardo della doppia cifra, un record personale da migliorare in quest’ultimo scorcio di stagione. E tra una settimana c’è il derby: «Fisicamente siamo a posto, con una gara a settimana si può preparare in modo diverso. Sono tre partite difficili, ma non abbiamo fretta. Alla fine di derby ne abbiamo perso solo uno, quello più pesante, ma è sempre una partita particolare. È alla nostra portata, loro sono una squadra forte che sta facendo bene, quindi sarà una sfida tosta. Dzeko? Ci sta la delusione, lo capisco, ma le scelte del mister vanno rispettate». A chiudere il capitolo ci pensa El Shaarawy: «Spero che Edin conservi questa rabbia per il derby».
(Il Tempo – A. Serafini)
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