Tre amichevoli, sette gol. Con l’impegno e la tenacia Edin Dzeko ha convinto la Roma a puntare ancora su di lui e Spalletti a trovargli un posto in squadra. «Quest’anno vogliamo usare Dzeko – ha detto ieri l’allenatore -, perciò spesso giocheremo con il 4-3-3 o il 4-2-3-1. Dipende se sceglierò un vertice basso oppure alto per il centrocampo. Il 4-2-4? Può essere usato solo se non mettiamo in campo il centravanti classico». E’ una conferma, è un’investitura. C’era una ragione se Dzeko, nell’intervista pubblicata ieri dal nostro giornale, si sentiva sicuro e felice di restare in questo gruppo. Evidentemente aveva fiutato l’aria: non gli è stata prospettata una stagione da riserva. Ed è significativo che l’annuncio di una nuova era venga proprio da Spalletti, che nel mezzo campionato da allenatore della Roma ha escluso Dzeko dalla formazione addirittura 12 volte su 19.
IL PESO – Dzeko stesso non ama parlare di rinascita. Ma c’è un motivo anche fisico dietro a una partenza-lampo estiva. Attraverso un programma concordato con nutrizionisti e preparatori, ha guadagnato in agilità attraverso lo smaltimento della massa grassa in eccesso. E’ in ottima forma, come hanno osservato le ragazzine presenti al campo di allenamento: quando Dzeko si è cambiato la maglia ha sfoggiato un fisico molto asciutto, già pronto per le partite vere. Nella scorsa stagione, prima a causa degli infortuni e poi delle panchine, non era mai riuscito a raggiungere la condizione ottimale: gli sono mancate brillantezza ed esplosività muscolare, componenti essenziali per un calciatore e soprattutto per un centravanti.
CONFERMA – Dunque Dzeko esce dal mercato. Più o meno definitivamente. Anche per questo Sabatini ha accettato di buon grado il trasferimento di Milik al Napoli. Piaceva molto anche alla Roma, Milik, ma nel momento in cui non è stata giudicata conveniente la cessione di Dzeko la trattativa con l’Ajax è stata abbandonata. Così come tutte le altre piste. Soltanto un’offerta speciale, che attragga anche il giocatore, può spingere la Roma a tornare sul mercato per un attaccante centrale. Ma con altri quattro anni di contratto a 4,5 milioni netti a stagione, Dzeko quasi certamente non si muoverà.
RENDIMENTO – L’auspicio è che il suo rendimento sia migliore rispetto al passato, non tanto in termini di gol quanto di qualità nel lavoro di squadra, anche grazie agli insegnamenti tattici che sta ricevendo da Spalletti: non aspettare sempre il pallone sulla linea difensiva, magari spalle alla porta, ma provare a spingersi al di là per sfruttare eventuali passaggi filtranti a costo di finire qualche volta in fuorigioco. In questo senso può aiutarlo aver cominciato la preparazione con il nuovo allenatore: con Garcia lo scorso anno, essendo arrivato ad agosto inoltrato, non gli era stato concesso.
CRESCITA – Le premesse sono incoraggianti se analizziamo le prestazioni dello scorso campionato: nelle ultime quattro partite giocate da titolare (Carpi, Palermo, Udinese e Atalanta) Dzeko ha segnato 4 gol. E’ stato molto criticato per gli errori sotto porta a Bergamo, unica partita giocata dall’inizio nelle ultime 9 giornate, ma non ha avuto modo di riscattarsi visto che da lì in poi Spalletti gli ha lasciato soltanto 60 minuti spalmati in 5 partite. Tutto dimenticato, a quanto pare.
(Corriere dello Sport – R. Maida)
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