Non proprio fuori dall’incubo perché per quello ci vorranno delle belle remuntade e non solo in campionato – ma almeno un sonno sereno. Il 3-0 della Roma a Palermo con i gol di El Shaarawy, Dzeko e Bruno Peres porta a una tregua e raffredda la situazione incandescente. Spalletti forse ha ritrovato il tocco e l’intuizione.

Sono giorni difficili per l’allenatore toscano. Le ultime sconfitte lo hanno destabilizzato, il presidente Pallotta lo ha beccato sull’orgoglio di grande stratega, la vicenda contrattuale una commedia. Ma soprattutto la concorrenza e l’incalzare di Napoli, Inter, Lazio lo tiene sotto pressione e manda in fibrillazione la squadra. Spalletti ha reagito agli schiaffi presi da Lazio, Napoli e Lione con piglio decisionista. Un po’ per dare fiato a una squadra stanca, stressata e impaurita, un po’ per dimostrare di essere sempre l’uomo solo al comando. E infatti si è presentato con tutti i pezzi da 90 in panchina: Dzeko, Strootman, De Rossi e ovviamente Totti. Se qualche fuoco artificiale si poteva aspettare colpisce soprattutto l’alt dato all’uomo dei 30 gol in stagione ma che da 4 partite era all’asciutto. Squalificato Manolas, ko Perotti, Spalletti ha così presentato una Roma completamente inedita con un sorprendente Grenier, l’oggetto misterioso arrivato dal Lione a gennaio e poi finito nel congelatore, ma in realtà regista ispirato, dal piede buono e dal lancio lungo a centrocampo e la coppia Salah- El Shaarawy all’attacco.

Le mosse gli hanno dato ragione, la Roma si è scossa di dosso la paura, Grenier ha dettato il tempo e un rilucidato El Shaarawy lo ha seguito ed assecondato mettendo dentro il gol che interrompe la serie da incubo. Dzeko, poi gettato dentro, e Bruno Peres hanno completato. Complice in parte anche il Palermo che è una squadra con un futuro di rinascita forse, ma soprattutto alla ricerca disperata di un presente, avendo sprecato e buttato via tutto il possibile e vinto appena tre partite. Senza nemmeno riuscire a capitalizzare bene neanche i recenti capitomboli dell’Empoli, se non per quell’incredibile pareggio di Napoli. Certo un gol il Palermo all’inizio l’aveva fatto su azione Aleesami-Nestorovski e complice anche un clamoroso autogol di Szczesny ma l’arbitro ha annullato per un fuorigioco che le moviole hanno negato. Spalletti ha chiuso così rimettendo dentro tutti i big, tranne Totti cui – come riportato da Sky – era stato chiesto di entrare: «Ho un po’ di mal di schiena, meglio di no».

Dall’altra parte l’americano Paul Baccaglini si è presentato per la prima volta allo stadio acclamato da un pubblico ormai rarefatto ma anche speranzoso, che ha pure esposto striscioni di ringraziamento per Zamparini, personaggio controverso ma pur sempre uno che al Palermo ha dato una storia. «Non sono un mangiallenatori – ha detto l’americano dopo aver percorso Palermo in processione, e dopo aver fatto tappa pure al santuario di Santa Rosalia – ho un progetto, voglio anche il bel gioco ». I giocatori alla fine sono andati a farsi riempire di fischi dal pubblico. Anche qualche punto farebbe comodo.

(La Repubblica – F. Bocca)



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