Perdere non gli piace nemmeno nelle amichevoli. Figuriamoci in una competizione europea, davanti al suo pubblico. Chi si aspetta però uno Spalletti arrabbiato con la squadra si sbaglia di grosso. Almeno davanti ai microfoni di tv e radio, Lucio difende il gruppo e preferisce fare autocritica piuttosto che calcare la mano su una partita da dimenticare: «Pur ricordando che questo è il club che lo scorso anno ha eliminato il Napoli e che venivamo dal 4-0 dell’andata, potevamo e dovevamo fare di più. Salvo soltanto Alisson. Dispiace aver perso una gara così ma molto è dipeso dalle mie scelte iniziali. Mi prendo le mie responsabilità». Che secondo l’allenatore riguardano la disposizione in campo: «Ho messo Perotti ed El Shaarawy sulle fasce che ripiegavano sui terzini e così spesso rimanevano schiacciati nella linea difensiva. De Rossi, Paredes e Totti erano quindi gli unici che facevano pressing, e così facendo praticamente non l’abbiamo mai presa. Poi non va dimenticato che il giorno prima li avevo fatti lavorare e un po’ di problemi gliel’ho creati. Vermaelen? Dipende sempre dallo stesso discorso, gli ho messo un po’ di pressione non riuscendo mai a far sì che i suoi compagni prendessero la palla un po’ più avanti». Apprezzabile l’atteggiamento dell’allenatore toscano che se qualcosa avrà da dire ai suoi ragazzi, lo farà oggi negli spogliatoi. Sicuramente parlerà con Ruediger, espulso: «Lui stesso si è reso conto di aver commesso un errore. Se ne riparla domani…».

IL MONITO Ossia oggi, quando si giocherà la partita più importante al Campidoglio per lo stadio, con l’incontro decisivo tra il club e il sindaco Virginia Raggi. «Pallotta? Lo capisco. Ci sta che vada via…». Gli chiedono anche dell’esonero di Ranieri. Lucio s’incupisce ancora una volta: «Il mestiere dell’allenatore sarebbe bellissimo? Mandano sempre via noi, mica presidenti o collaboratori. E’ uno scandalo quanto accaduto a Ranieri, non si può sopportare. C’è prima di tutto da fargli i complimenti per la chimica che ha creato in quello spogliatoio. Se hai vinto un campionato in Inghilterra, l’anno dopo se hai un minimo di dignità retrocedi, ma non tocchi nulla. Mi dispiace molto, si vede in questo sport cos’è la riconoscenza, non ce n’è nemmeno un po’. Visto che è di Roma lo aspettiamo, se ci viene a trovare a Trigoria ci fa piacere. Se ci pensate, è incredibile che lo esonerino ora visto che il risultato con il Siviglia in Champions è ribaltabile e con una squadra fisica come la sua, secondo me poteva pure farcela».

(Il Messaggero – S. Carina)



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