La figura di Luciano Spalletti ha creato un’unione d’intenti che a Trigoria non si vedeva da tempo. La dirigenza ha imparato ad apprezzarlo e i calciatori ad ascoltarlo nonostante i modi (a volte) bruschi, un insieme di elementi che ha reso Lucio insostituibile per Pallotta: «Dopo aver parlato con lui e averlo incontrato a Miami ho capito che era la persona che stavamo cercando. Aveva già vissuto un’esperienza a Roma e fortunatamente è molto preparato dal punto di vista tattico, strategico e psicologico», ha detto il presidente al sito del club. Pallotta, però, ammette l’errore nella gestione di Rudi Garcia che nella prima metà del suo terzo anno alla guida della Roma, non ha ottenuto i risultati pianificati: «Credo che avrei dovuto esonerarlo prima, già la stagione precedente avevo notato alcuni segnali. Le cose stavano cambiando dal primo al secondo anno e ce n’erano ancora due, quindi non era così semplice. Provi a far arrivare persone che credi possano essere d’aiuto, ma c’è stata l’incapacità di accettare ogni tipo di aiuto. Io credo che la squadra debba lavorare insieme e che ci debba essere collaborazione a tutti i livelli ma si stava andando verso il io lavoro così e basta». Il periodo Garcia è ormai archiviato, il protagonista di Trigoria è Spalletti con il suo contratto in scadenza al 30 giugno 2017.

I PROGRAMMI La società ha fissato l’appuntamento per discutere del rinnovo dopo le feste ma, come ha ricordato l’ad Gandini al Globe Soccer di Dubai (che ieri ha premiato Momo Salah come miglior giocatore arabo del 2016), il futuro del tecnico – al di là della condivisione sui programmi futuri – è soprattutto nelle mani dei calciatori: «È competitivo e competente, per lui è importante essere concentrato sugli obiettivi, avere grande pressione su se stesso e sui giocatori. Nei primi mesi del 2017 ci sederemo ad un tavolo per fare il punto della situazione. Siamo contenti del lavoro che sta facendo, abbiamo un percorso molto chiaro davanti e ovviamente da parte nostra c’è il desiderio di continuare con lui. Totti? Francesco può giocare fino a quando vuole, anche Spalletti è in linea con questo».

(Il Messaggero – G. Lengua)



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