Il 4° match della Roma in Europa League diventa forzatamente diverso dai 3 che lo hanno preceduto e, se proprio bisogna accostarlo ad altri, si avvicina ai 2 del playoff di Champions dell’agosto scorso. Spalletti dovrà schierare per la prima volta quasi tutti i titolari (a parte Alisson, il portiere di coppa), essendo rimasto con i giocatori contati. Niente rotazione, come è invece successo nelle altre 3 gare, e zero riposo per chi va in campo di solito in campionato.

SCONTRO DIRETTO – L’emergenza c’è e non aiuta certo usarla come alibi. Anzi sarebbe meglio cogliere l’unico aspetto positivo di questa situazione di precarietà. La partita di domani, 3° appuntamento fuori casa in 9 giorni dopo quelli a Reggio Emilia ed Empoli, è quella che può assegnare il primo posto nel gruppo E e affrontarla con i migliori a disposizione va benissimo: i giallorossi, ultimo successo esterno in Europa il 26 febbraio del 2015 contro il Feyenoord, hanno gli stessi punti (5) dell’Austria Vienna e sono in testa grazie alla migliore differenza reti. Teoricamente pure il pari potrebbe bastare, ma con i 3 punti la qualificazione andrebbe subito a finire in cassaforte e soprattutto Lucio avrebbe quasi la certezza di evitare, nei sedicesimi, le big che provengono della Champions. Questo ragionamento non può però non tener conto della realtà degli ultimi giorni in cui l’allenatore, anche pensando all’impegno di domenica sera all’Olimpico contro il Bologna di Donadoni, è chiamato a gestire i calciatori nel modo più oculato possibile in questo 3° viaggio in Europa. Sono solo 16 i giocatori della prima squadra convocati per la trasferta in Austria (stamattina la partenza per Vienna), con l’elenco che, per essere numericamente presentabile, accoglie pure i 3 titolari della Primavera campione d’Italia, il portiere Crisanto, il terzino destro De Santis e il centrale difensivo Marchizza. A parte il primo, gli altri 2 vanno a coprire il reparto che, da giugno, è stato fiaccato da gravi infortuni, ultimo il crociato di Florenzi, e che comunque ha perso ultimamente, oltre al sempre presente Manolas, altri ricambi per le corsie, come Emerson e Seck.

CENTRAVANTI COINVOLTO – Anche se solo in giornata Spalletti deciderà con chi partire dall’inizio sembra improbabile che il tecnico possa affidarsi al turnover come fece già il 15 settembre a Plzen contro il Viktoria, quando inserì dall’inizio Gerson, utilizzato solo nel primo tempo, e Iturbe. Entrambi giocarono anche il 2° match il 29 settembre all’Olimpico contro l’Astra Giurgiu, il centrocampista negli ultimi venti minuti e l’attaccante dall’inizio. Partirono titolari anche il 20 ottobre in casa contro l’Austria Vienna. Sempre presenti, dunque, come Paredes, usato dal primo minuto 3 volte su 3. Nelle ultime 2 gare ha cominciato e finito la partita pure Totti, uscito di scena alla vigilia della sfida di Empoli. Senza il capitano, Lucio dovrà quasi sicuramente su Dzeko che in Europa League non ha ancora mai avuto spazio da titolare, giocando solo la ripresa in Repubblica Ceca e meno di 10 minuti proprio contro gli avversari di domani. Il capocannoniere della serie A, ancora a digiuno in coppa, resterebbe fuori solo nel caso in cui l’allenatore, come spesso è accaduto nella passata stagione, dovesse scegliere l’assetto senza prima punta (quindi il 4-2-4 o il 4-3-1-2) e magari passare alla difesa a 3 (ecco il 3-4-1-2). Tra Gerson e Iturbe, dando per scontata la presenza di Strootman che è rimasto in panchina domenica al Castellani, ha più chance il secondo. De Rossi, scontati i 3 turni di squalifica, si prepara al debutto nel torneo.

RIMPIANTO PER ISCRITTO – L’Uefa, intanto, ha ufficializzato gli introiti della Roma nell’ultima edizione della Champions: 68 milioni e 460 mila euro (12 milioni per la partecipazione, 3,108 per i bonus legati alle partite, 47,853 per il market pool e 5,500 per la qualificazione agli ottavi). In più vanno aggiunti gli incassi al botteghino. Il totale sale a 77 milioni. Il paragone con l’Europa League (15 milioni circa a chi alza il trofeo) è doloroso. Impossibile non pensare alla chance buttata al vento in estate contro il Porto.

(Il Messaggero – U. Trani)



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