Luciano Spalletti

Un’accelerazione che non ha sorpreso nessuno. L’Inter ha scelto: Luciano Spalletti è virtualmente il nuovo allenatore dell’Inter. Un’operazione che ha una forte valenza mediatica, a tal punto che dopo la riunione andata in scena ieri a Roma – presenti il nuovo responsabile tecnico del gruppo Suning, Sabatini, il ds Ausilio e Steven Zhang, con Zhang senior collegato in videoconferenza – è stato proprio il club milanese a far trapelare ai media questo deciso passo in avanti verso il tecnico toscano. Il motivo è semplice: scottata dal grottesco casting andato in scena pochi mesi fa, l’Inter vuole evitare che Spalletti appaia all’esterno una seconda scelta. In realtà, dopo Conte e Simeone, Lucio sarebbe addirittura la terza ma vista l’impossibilità di arrivare ai primi due, e dopo aver ricevuto il via libera dall’ala cinese che si è convinta sulla bontà della soluzione, la proprietà nerazzurra ha deciso di imprimere mediaticamente questa svolta. Spalletti è bloccato, sarà lui il nuovo tecnico interista: oggi tutti gli organi d’informazione escono con questa notizia. Se poi Conte, sabato dopo la finale di FA Cup contro l’Arsenal, dovesse rompere con Abramovich, ci sarebbe il tempo per la clamorosa virata. Ma le possibilità che questo accada sono ormai ridotte al minimo. E proprio questa accelerazione lo dimostra. Mettendo insieme i pezzi del puzzle, verrebbe scontato associare l’incontro andato in scena l’altra sera a Firenze tra Spalletti e Baldini come un congedo da parte del tecnico. In realtà, il consulente di Pallotta è in Italia perché diventato da poco nonno (auguri) e dunque, a differenza del rendez-vous tenutosi lo scorso 22 marzo a Roma dove uscendo si era coperto il volto, stavolta non ha avuto problemi a farsi immortalare sorridente vicino a Lucio.

ANCORA DUE SETTIMANE – Alla luce di quanto accaduto, diventano anacronistiche le parole di ieri mattina dell’ad Gandini che nella presentazione della nuova partnership con l’agenzia La Presse, si era visto costretto – suo malgrado – a continuare con il copione che in so- cietà si sono imposti da mesi: «Dopo la gara col Genoa ci siederemo con Luciano e decideremo il nostro futuro. Vedremo se faremo dei percorsi insieme o separati». La risposta vien da sé. Gandini e il dg Baldissoni la conoscono da tempo. Ed è per questo motivo che ieri, nel momento in cui l’Inter ha deciso di far circolare la notizia relativa a Spalletti, a Trigoria non hanno gradito, dando vita ad una lunga riunione pomeridiana. La Roma, infatti, pensava di poter usufruire ancora di tempo, necessario – vista l’impossibilità di arrivare a Sarri – per attendere il responso del Psg su Emery e virare, eventualmente, su Di Francesco (che ieri ha esternato la sua speranza «se mi chiedete una squadra a cui sono legato in serie a è la Roma») o Paulo Sousa. Anche perché in società sono disposti ad attendere ancora un paio di settimane. Arco temporale non casuale: dopo la finale di Champions, potrebbe andare in scena un domino di panchine difficilmente ipotizzabile. Tornando a Spalletti, nell’immaginario popolare, domenica siederà sulla panchina giallorossa nell’antipatica veste di tecnico dell’Inter in pectore. Non il massimo. Una voce sul prossimo direttore commerciale della Roma: Luca Danovaro, provenienza Sampdoria.

(Il Messaggero – S. Carina)



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