La vittoria fa sembrare bella anche la Roma che ha perso a Torino. E’ la magia dei tre punti, che lasciano in pasto all’oblio i chiacchiericci del passato. Spalletti la vede così, pensando a chi ha criticato, come se i nemici fossero loro. Detto questo, tanto di cappello a chi ha preparato così bene una partita difficile, rognosa da affrontare anche per le assenze. Ma oggi va bene tutto, va bene che la rosa non è corta e non lo è mai stata, che il passato è talmente passato che si finisce per dimenticarlo, pure le sue storture. Va bene così, si va avanti, e l’appassionato romanista si augura che lo si faccia sempre così. «Noi abbiamo una buona squadra e una buona rosa perché questa di Napoli è stata anche la vittoria della rosa. In campo sono andati giocatori che ho utilizzato poco e se riesci a vincere in questa maniera dimostri di avere qualità importanti». Ma ecco che quel passato a volte ritorna. «Alcune volte siamo stati al di sotto del nostro massimo ed è li che si è creata questa differenza con la Juventus, adesso vediamo se i bianconeri continueranno a tenere il passo così a lungo. La Roma c’è? I dubbi sono vostri, non miei. A volte perdiamo palle incredibili ma in difesa possiamo fare meglio». La difesa merita applausi. Tutta. «Fazio è un gran giocatore, Manolas ha rifatto bene: per me recuperare Ruediger e Vermaelen è tanta roba», le parole del tecnico della Roma. Che adesso prepara il futuro con più fiducia nella testa. «Ho visto una squadra completa qui al San Paolo, contro un avversario fortissimo e un pubblico eccezionale. Probabilmente con due giocatori larghi ci siamo presi alcuni vantaggi a livello tattico. Il Napoli ha spinto ma ha anche sofferto: quando la palla ce l’ha Hamsik è lavorata bene, ma lo è anche quando ce l’ha Salah. Il nostro avversario ha fatto ciò che doveva fare ma ha trovato una Roma più forte. Potremo essere l’anti-Juve ma bisogna giocare così e lo stesso discorso vale per il Napoli».

LA DIFESA A TRE/QUARTI – A Napoli con la difesa a tre, questo è sembrato. Florenzi si abbassava in fase di non possesso ma ha spesso giocato alto. Lucio spiega il meccanismo del 3/4. «Giravamo palla a tre per avere i quinti sulle fasce, a difendere eravamo a quattro con Perotti che attaccava il terzino e Jesus basso». Una carezza e un pugno per Dzeko. «Ha fatto due gol, ma sotto l’aspetto della cattiveria, del veleno, deve far meglio. Ognuno può pensarla come gli pare ma nel primo tempo ha avuto quattro o cinque occasioni dove poteva fare male. E’ un giocatore eccezionale ma per le qualità che ha non le sfrutta fino in fondo». I meriti di Spalletti? «A me non frega niente dei meriti. A voi piace chi fa gol, non ve ne frega nulla chi manda in porta. Fai una rete e va bene e gli altri minuti che si fa? Se la squadra non riesce a sopperire alla mancanza dei contrasti, mancano numeri. Poi si perde e a chi fa gol si dà dieci in pagella».

PIZZA E MOZZARELLE – A proposito di “dieci”, ecco la domanda su Totti. Perché non è entrato? Spiegazione che non fa una piega: «L’avevamo preparata così ma sono stati fondamentali gli interpreti. Alla fine c’era da soffrire e da correre e non era facile poter dare palla a Francesco, riuscire a tenerla e riproporsi. Non bisognava prendere il secondo gol. Di lui se ne può sempre fare uso, ma quando c’è una partita con molti ribaltoni e tanta corsa non gli si crea un vantaggio secondo me». Chiusura e complimenti per Salah. «E’ stupendo con queste accelerazioni dove ti trita in due». Pizza e mozzarelle per tutti, nello spogliatoio della Roma a fine gara. Una vittoria al cento per cento alla napoletana.

(Il Messaggero – A. Angeloni)



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