«È corretto, il paragone regge. Oggi Nainggolan vale Pogba. c’è qualche anno di differenza, ma per il valore in campo e la sostanza espressa in tutto quello che fa il confronto ci sta». Ecco l’investitura di Luciano Spalletti, l’uomo che ha plasmato Nainggolan in un centrocampista completo. Con lui il belga ha imparato a sdoppiarsi in campo: un po’ mediano, molto trequartista. Un unicum, che ne accresce in modo esponenziale il valore e l’utilità. «Un calciatore completo, fatto di una pasta diversa», conclude Spalletti.

Oggi Nainggolan giocherà contro il “suo” Cagliari e anche oggi andrà a caccia di un’altra vittoria per continuare a dare pressione alla Juventus. Vittoria che poi sarebbe la numero 13 consecutiva della Roma all’Olimpico, impresa riuscita solo alla Roma di Campo Testaccio nel 1930. Spalletti ci crede: «Vogliamo far vedere che non siamo quelli lì dell’andata, anche se da quella partita abbiamo tratto degli insegnamenti, poi siamo migliorati».

Capitolo mercato: la Roma è sempre più addosso a Gregoire Defrel. Il club giallorosso aspetterà fino al termine della prossima settimana per vedere se ci sarà la possibilità di portarlo a casa con un pagamento differito: prestito oneroso oggi, obbligo di riscatto a 18 mesi per un’operazione da circa 20 milioni di euro. Spalletti si aspetta qualcuno in grado di spostare: «Se si può prendere uno di livello ok, altrimenti restiamo così e siamo competitivi lo stesso. Sempre che non succeda qualcosa». Chiusura sui centri di potere della Roma illustrati dall’ex d.s. Walter Sabatini: Boston (Pallotta), Roma, Londra (Baldini) e Spagna (Monchi): «Io in realtà pensavo fossero addirittura cinque, compreso il Torrino, dove abita Sabatini. Ma se la squadra va bene, il merito è anche suo che ha contribuito e molto a crearla».

(Gazzetta dello Sport)



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