Il richiamo all’ordine non è caduto nel vuoto, perché l’ossessione di vincere vale per ogni partita, a prescindere dalla competizione. Sotto il cappello a proteggersi dal gelo dell’Olimpico, Luciano Spalletti nasconde anche il sorriso e la soddisfazione, il primo passo da non compiere per evitare di imbattersi in nuovi cali di tensione. Il tecnico toscano infatti prosegue sulla strada della concentrazione, l’unico modo per non interrompere il percorso attraverso numeri sempre più confortanti: «Bisogna stare con i piedi per terra. E’ un buon momento, la squadra sta bene dal punto di vista mentale e fisico, diversi giocatori sono in forma, non solo chi gioca. Si respira una buona aria, però poi c’è da lavorare in maniera seria. Ci sono tantissime squadre forti, per cui se non dai bene seguito alla proposta e al momento, nel calcio a incepparsi tutto ci vuole un attimo». Ma dopo il bastone, è giusto anche concedersi qualche merito: «E’ vero, noi abbiamo qualità e un ambiente che ti dà dei vantaggi sotto l’aspetto della produttività. Se lavori in maniera seria Roma ti dà una mano importante, e l’aria che si respira. Quando to lo buttano addosso questo entusiasmo, diventa più facile diventare grandi calciatori. Con questa qualità dentro il gioco di squadra, e possibile fare numeri importanti».

D’altronde è già tempo di pensare al campionato, alla prossima sfida casalinga con il Cagliari e perché no anche buttando uno sguardo verso le altre. E con maggiore attenzione si seguirà a Trigoria la sfida domenicale tra Juventus e Lazio: «La squadra di Inzaghi può impensierire qualsiasi avversario perché è sotto gli occhi di tutti ii buon lavoro che ha fatto. Bisogna stare belli ritti a lavorare in maniera seria perché una squadra forte, può arrivare da tutte le parti». Nel frattempo pero Spalletti si coccola i suoi, partendo da Nainggolan: «E’ fatto di una pasta diversa, ha bisogno di queste ampiezze. Ha giocato una buona partita, ma non chiedetemi se adesso e il miglior centrocampista in Europa. Ce ne sono anche tanti altri molto bravi. Lui deve continuare a lavorare cosi, le sue qualità sono indiscutibili». Poi tocca a Dzeko, al rientrante Mario Rui e al resto della truppa: «Edin è un giocatore fortissimo, è un atleta bello da vedere. Complimenti anche a Mario, non era semplice rientrare con quella convinzione dopo l’infortunio. Ha giocato una buona gara. Non dimenticate che abbiamo recuperato giocatori importanti come Rüdiger. Jesus stasera ha fatto una partita straordinaria, guardate che recupero ha fatto su Muriel. Emerson riuscito a fare quel rodaggio che bisogna permettere a un ragazzo giovane come lui. E’ rientrato Paredes, lui la palla la fa girare a 2000 orari».

Tra tutti è tornato a sorridere anche El Shaarawy: «Stiamo prendendo consapevolezza della nostra forza, soffriamo meglio rispetto al passato e questa e una qualità importante. Segnare mi aiuta, anche se stasera penso che tutta la mia prestazione sia stata buona, l’ho riempita con azioni, cattiveria e fraseggio e questo a Spalletti piace. E’ vero adesso siamo ossessionati dalla vittoria, non ci poniamo limiti». Con più fiducia e sicurezza è cambiata la marcia anche di Juan Jesus, un altro dei «titolari» difensivi forgiati da Spalletti. Contribuendo a migliorare i numeri di un reparto che nelle ultime 7 gare è riuscito a subire soltanto due reti. Il brasiliano non ha dubbi: «Stiamo lavorando tanto per questo, abbiamo un attacco forte e possiamo sempre fare male. Adesso pensiamo al Cagliari. Quello che importante è avere un gruppo di qualità». Con molta sincerità Juan Jesus solleva un altro dei problemi che il mercato penserà a risolvere: «Anche se siamo pochi, quelli che ci sono bastano per aiutare la Roma».

(Il Tempo – A. Serafini)



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