Il pullman per l’aeroporto lo aspetta, ma prima di concludere ufficialmente la prima parte del ritiro e cominciare a preparare la tournée negli Stati Uniti, un bilancio è d’obbligo. Anche e soprattutto sul mercato. Il buon umore di Luciano Spalletti, dettato dal lavoro svolto sul campo nell’ultima settimana, non si piega neanche quando si affrontano i temi più spinosi, dall’insoddisfazione di Manolas agli ultimi ritocchi necessari al completamento della rosa della prossima stagione.

Quanti giocatori mancano per chiudere il mercato?
«Sicuramente cerchiamo un difensore e lo prenderemo. Poi bisognerà fare delle valutazioni. Nel calcio di oggi qualche giocatore può pagare il fatto di avere mercato, per cui vanno fatti quadrare i conti».

La situazione di Manolas?
«Lo voglio nella Roma, ci ho già parlato in questi giorni. Lui svogliato a Pinzolo? No, ha questo strapotere fisico che gli va anche nel cervello e quindi a volte alza l’intensità dei discorsi. Mano è alla ricerca sempre di qualcosa che va sopra alla normalità, si butta con questa scivolata che arriva da tutte le parti e la usa anche a sproposito qualche volta. È un giocatore esuberante, questo strapotere fisico lo porta a volte oltre a quello che richiede il momento. Nel gioco e nei discorsi».

Vorrebbe trattenere anche Iturbe e Paredes?
«Sì, per il momento i piani sono questi. Siccome noi cerchiamo giocatori di prima qualità per quelle che sono le nostre possibilità, però ora comincio a capire quello che diceva Walter Sabatini quando parlava di coda di gatto maculato. Noi cerchiamo un difensore, poi se capitano delle situazioni sul mercato per cui ti entra dentro un grande giocatore ma per prenderlo devi fare a meno di qualcuno, allora ti trovi a dover ascoltare la situazione. Senza pensare a quello di cui potresti farne a meno. Poi bisogna lavorare per tamponare un’operazione in uscita, però ben venga se il giocatore in entrata ti può dare qualcosa in più».

A centrocampo si parla di Diawara, le piace?
«Mi piace, ma non penso che la Roma c’entri qualcosa con i suoi problemi con il Bologna (il ragazzo ha disertato l’inizio del ritiro ndr). Anche perché noi non abbiamo mai parlato con lui».

Dzeko è il centravanti nella prossima stagione?
«Per me sì».

Higuain verso la Juventus.
«È uguale, almeno per me non cambia nulla. Se rimane il Napoli resta fortissimo, se va alla Juventus loro diventano ancora più forti. Certo che se il Napoli lo vende alle cifre che si dicono, poi può prendere cinque giocatori di grandissimo livello e può darsi che diventino ancora più forti. La Juventus mira a vincere la Champions se fa questi investimenti, anche perché di campionati ne hanno già vinti abbastanza. Ma lo ro hanno la rosa per gestire più situazioni».

Durante il ritiro ha provato Strootman davanti alla difesa.
«È stata una necessità, ma è una cosa su cui si può lavorare per il futuro. In quella posizione ci sono Paredes e De Rossi anche se Kevin sa fare tutto. Con quella fisicità che ha forse perde qualcosa nello stretto però quando c’è da riconquistare la palla e da avere equilibrio di squadra ha un impatto da camion».

Aspettando Nainggolan, la prossima stagione riproporrà il 4-2-4?
«Ne abbiamo diversi di calciatori che possono giocare più avanti. Perotti è uno di quelli, poi torneranno El Shaarawy e Florenzi, c’è Iturbe che è un giocatore offensivo, ha qualità. Bisogna parlarsi e capire quale è l’obiettivo. Per quella posizione ci sono tanti giocatori, e vedremo strada facendo quale sarà anche la condizione ottimale al momento dei giocatori. Ora non si può fare un piano definitivo, vedrete che ci saranno varie soluzioni quest’anno».

(Il Tempo – A. Serafini)



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