Un anno fa Luciano Spalletti allontanò Francesco Totti da Trigoria, la mattina di Roma-Palermo, per l’intervista rilasciata alla Rai in cui chiedeva chiarezza e rispetto. Domenica sera, dopo la vittoria contro il Torino, partita in cui Totti è entrato in campo a 7 minuti dalla fine, sul 3-0, l’allenatore ha legato il suo futuro a quello del Capitano: «È naturale rifargli il contratto, anche perché non voglio che smetta con me. Se non resta lui, vado via anche se faccio il triplete».

È curioso: un anno fa Totti voleva a tutti i costi continuare a giocare, adesso sembra tentato di appendere gli scarpini al chiodo. Ha già un contratto da dirigente – con stipendio «apicale» – ma vorrebbe un ruolo operativo e non di semplice rappresentanza. È questo il problema? La frase di Spalletti è stata risposta a un’altra domanda: quella sul suo contratto, che scade a giugno. Spalletti non ha ancora deciso. Prima ha usato la vittoria come condizione per rinnovare, adesso non basterebbe nemmeno un triplete per legarlo alla Roma, in caso di addio di Totti. Totti che, ancora una volta, si trova chiamato in causa in una faccenda che non lo riguarda.

(Corriere della Sera)



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