A Trigoria la Juventus resta il club da inseguire. «È molto semplice, per esser bravi a mirare la Juve bisogna fare come loro: vincere le partite, avere gli stessi obiettivi, mirare lì dove mirano loro – commenta Spalletti in conferenza stampa –. La squadra di Allegri sa cogliere l’attimo, noi invece dobbiamo sempre essere bellissimi per vincere. E a volte si può anche non esserlo, se qualcuno ci mette dentro qualcosa di personale». È la prigione dorata in cui si è ficcata la Roma: la vita fuori forse è ancora migliore. Ecco perché Spalletti guarda anche oltre, quando sussurra «dobbiamo combattere respiro dopo respiro, siamo disponibili alla battaglia con l’Atalanta». Non è pronto Francesco Totti, mentre è stato convocato Paredes. A Bergamo ci sarà Bruno Peres, che la scorsa settimana ha portato a sbattere una Porsche alle 5 di mattina: «Qualcosa gliel’ho detta – ancora Spalletti –, farsi beccare in un momento non corretto non è un segnale di buona immagine per il club». E il rinnovo di contratto? Non è ancora questa l’ora giusta: «Per meritare di restare servono i risultati. In passato qui sono stati fatti contratti ad allenatori poi mandati via dopo poco: non è corretto. La valutazione si fa alla fine. E la società deve organizzarsi a prevenire tutto».
(Gazzetta dello Sport)
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