Forse è meglio prenderla con ironia: «Mi auguro che non venga squalificato Lulic, altrimenti può arrivare anche la squalifica di Ruediger per aver simulato la vendita di calzini a Stoccarda». Lo stop di due giornate inflitto a Strootman fa ancora discutere. Ieri, alla vigilia del match di Europa League contro l’Astra Giurgiu, Luciano Spalletti ha provato inizialmente a dribblare la questione con una battuta, per poi farsi serio e centrare il punto focale della vicenda: «A questo punto c’è da aspettarsi di tutto, si va a poter considerare qualsiasi cosa se questo è il taglio di lettura che si vuole usare. Se questo episodio fosse avvenuto in area di rigore sarebbe stato calcio di rigore o simulazione? Si danno due giornate per una simulazione del genere? Penso che si entri in una vastità di interpretazione che poi diventa difficile riuscirne. Ci sono delle riprese che mostrano com’è andata la cosa, mi aspetto che venga valutata obiettivamente. Al di là del momento davvero importante del campionato, abbiamo bisogno di Strootman. E penso che anche le altre squadre si aspettino di giocare contro una Roma al completo. Questa situazione disturba anche i nostri avversari, ne sono convinto». Non sbaglia. Dopo Marchisio anche l’ad della Juventus, Marotta, ha voluto replicare al dg Baldissoni che martedì aveva paventato perplessità sul fatto che questa squalifica fosse arrivata alla vigilia delle gare contro il Milan e la Juventus: «La frase che nulla viene per caso, cosa vorrebbe dire? Baldissoni è un tifoso romanista ed è giusto che abbia queste esternazioni. La prima poi la giocano con il Milan, quindi… Comunque adesso l’amministratore delegato è Gandini, persona molto preparata. Dovrebbe confrontarsi con lui che conosce bene il regolamento».

LA DIFESA – La Roma è pronta a dare battaglia davanti alla Corte Federale d’Appello, in via Campania, domani mattina alle ore 10. L’obiettivo è unico: non dimezzare la squalifica dell’olandese ma annullarla del tutto per permettere all’ex Psv di essere presente già lunedì contro il Milan. Il club, che sarà rappresentato dall’avvocato Antonio Conte e dal dg Baldissoni, al momento ancora non è a conoscenza del nome dello 007 della Procura Federale che ha redatto il verbale di campo, inviato poi al giudice sportivo per far sì che scattasse la prova tv. Perché prima di leggere il referto dell’arbitro Banti e quello del quarto uomo Costanzo, un minimo dubbio che potesse esserci qualcosa nelle relazioni dei due giudici di gara esisteva. Da ieri mattina, una volta letti gli atti, è stata fugata anche questa minima possibilità. La mail di segnalazione al giudice Gerardo Mastrandrea arriva direttamente dalla Procura Federale ed è firmata dalla persona che ne è a capo, Giuseppe Pecoraro. La Roma, che tra l’altro ha calcolato come l’olandese sia rimasto a terra per 0,44 secondi e che la maglia (dopo lo strattonamento di Cataldi) si è allungata di 35 centimetri, ha chiesto domani in sede di giudizio la presenza della Procura. Potrebbe essere presente anche Strootman, per una forma di rispetto nei confronti della Corte. Inoltre il club giallorosso chiederà anche che non manchino nemmeno l’arbitro Banti e il quarto uomo Costanzo, al fine di avere in mano tutti gli elementi di prova per dimostrare la non applicabilità dell’articolo 35, comma 3.1, relativo alla prova televisiva. Ma non finisce qui. Perché la difesa legale del club, si porterà dietro anche i cinque casi per i quali, dal 2005, è stata applicata la prova tv: Krasic, Zalayeta, Adriano, Fortuna (Livorno) e Iliev (Messina). Sono tutti casi sine contatto’ mentre nel documento del giudice sportivo Mastrandrea è evidenziato come Cataldi venga squalificato per «aver strattonato un calciatore avversario». Ergo il contatto c’è stato e la norma sulla simulazione non prevede che il giudice sportivo possa sindacare sull’intensità dello stesso.

(Il Messaggero – S. Carina)



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