La corsa sotto il distinto sud a fine gara, sembra quasi liberatoria, dopo una settimana vissuta con qualche polemica di troppo. E invece Spalletti la spiega come un ringraziamento dovuto a quello spicchio dello stadio che non fa mancare il sostegno durante la gara: «Sono andato a ringraziarli, è lo zoccolo duro che si sente quando siamo dentro. Ci dà un aiuto e ci dà forza». Nella lunga trafila che lo fa passare da una televisione all’altra, incrocia negli studi di Mediaset due vecchie conoscenze: Panucci e Toni. Col difensore è d’accordo quando gli viene detto che la Roma ha vinto con la testa: «Sì un’analisi che condivido, si era complicata un po’ ma la squadra è stata sempre di là e loro hanno creato solo due occasioni. Grande partita, grande intensità e grandi meriti». All’ex attaccante, che invece gli chiede di restare nella capitale, replica cavandosela con una battuta: «Luca stai buono perché siamo amici ed io poi ti rispondo».

BESTIA (BIANCO) NERA Nel 2016 ha ottenuto 84 punti e giustamente lo rimarca appena può: «È un traguardo importante, siamo al livello del Psg, del Liverpool, del Manchester City e di tantissime squadre. Poco sotto la Juventus e il Real Madrid. Noi proviamo ad accostarci a quello che fanno i bianconeri.Ma non ci riusciamo. Fanno 100 punti, è una cosa impossibile, bisogna dirgli bravi. Questo però non vuol dire che non stiamo lavorando bene. Non si può buttare tutto all’aria. Il rammarico più grande? Tutte le partite che abbiamo perso. Quella con il Porto più di altre».

LA FIRMA AD APRILE? Provano a pungolarlo ancora sul contratto ma Lucio resiste: «Non è un problema, è importante che la Roma vinca tutte le partite come col Chievo. State tranquilli, in questa situazione romana mi sento perfettamente a mio agio, mi sento a casa mia». Poi, al terzo tentativo, si lascia sfuggire un’indicazione che potrebbe farlo vivere più serenamente nelle prossime settimane: «Come ho più volte detto ad un certo punto della stagione faremo un inventario della situazione con la dirigenza. No, con questo modo di fare non voglio attirare su di me le pressioni e lasciare più libera la squadra, non arrivo a tanto. A Roma se non si vince si vive male. No,dai…Firmo due mesi prima di fine stagione, per essere chiaro con la società se gli elementi dicono che si può andare avanti». Considerando che il campionato termina il 28 maggio, la svolta – risultati e programmi permettendo – potrebbe arrivare a fine marzo, inizio di aprile.

EL SHA DETERMINANTE La sosta darà il via anche al mercato. Mercoledì ha detto di aspettarsi l’arrivo di un centrocampista. Ieri è rimasto più abbottonato: «La società è attenta a quello che potrà capitare. Ora Salah andrà via e magari c’è qualche scontento perché ha giocato poco. Ho ottimi giocatori come Iturbe che non ha visto spesso il campo per colpa mia, Totti che ha giocato poco ma lui è l’unico incedibile». Rincon potrebbe regalare un cambio in più in mediana mentre in attacco i due calciatori messi nel mirino sono Gomez e El Ghazi. Anche se, con un El Shaarawy in queste condizioni, i progetti potrebbero cambiare in corsa: «Col Chievo ha fatto una buona partita, è stato determinante. Quello che dico è che a volte quella che è la determinazione di portare a casa un contrasto o fare una corsa, gli viene un po’ meno». Per una sera, però, va bene anche così.

(Il Messaggero – S. Carina)



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