«Il foglio degli infortuni è pieno, ho una paginata di roba». La faccia di Spalletti è tutta un programma a poche ore dalla sfida di Europa League di stasera con l’Austria Vienna che vale il primo posto di un girone tutt’altro che irresistibile e il ritorno alla vittoria in trasferta europea che manca dal 26 febbraio 2015 (col Feyenoord, unico successo dell’era Usa fuori dall’Italia).
Alla lunga lista di assenti, infatti, il tecnico – alla 50ª panchina internazionale con la Roma – ha dovuto aggiungere in extremis pure Fazio: «Non vorrei rischiarlo, ha un trauma al polpaccio destro da valutare. De Rossi sa fare il centrale, può far parte del reparto difensivo». Che conta ben 8 defezioni. La Roma nel gelo di Vienna dovrà comunque trovare il modo per riscaldarsi dopo la sfida dell’andata (3-3 in rimonta degli austriaci) e dopo il pareggio di Empoli: «Vedo una Roma cresciuta anche se i numeri possono non confermarlo. Dopo il pareggio di domenica ho sentito un’aria differente, i giocatori non accettano più la non vittoria dopo una prestazione simile. Ora ringhiano. È una crescita di gruppo, non appartiene più solo ai leader. Fink dice che gli basta un punto? Ha ragione, noi invece vogliamo vincere. La gara dell’andata ci ha insegnato molto. La cosa che mi fa più piacere è vedere che la squadra da quegli errori lì ha imparato. Chi gioca davanti non ve lo dico, almeno in attacco ho una scelta». Che riguarda uno tra Salah, Iturbe ed El Shaarawy.
Dovrà stringere i denti Rüdiger tornato appena una settimana fa dopo 4 mesi ai box: «Sono pronto. Il mio futuro? Fa piacere essere accostato ai top club ma qui sono molto felice». Ad accompagnare la Roma in Austria anche 2000 tifosi col rischio scontri molto alto visto il gemellaggio tra ultrà viennesi e laziali.
(Leggo – F. Balzani)
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