È rimasto imbattuto contro il Porto e alla fine un sorriso gli è scappato. Spalletti sa che il pareggio in trasferta è un buon inizio, ma non può accontentarsi di una squadra capace di entusiasmare e colpire nel primo tempo, salvo poi perdersi nel secondo. Non ha aiutato certo l’espulsione di Vermaelen al debutto in giallorosso, che complica le cose anche per il ritorno all’Olimpico tra cinque giorni. Resta ottimista il tecnico toscano, che vede il bicchiere mezzo pieno: «Sono molto contento della prestazione dei miei calciatori, era la prima ufficiale, vederli in campo è stato un piacere. Se devo analizzare la partita c’è una cosa che diventa fondamentale: dopo essere passati in vantaggio abbiamo perso qualche palla forzando delle situazioni. Si poteva gestire la partita facendoli uscire, erano loro a dover creare qualche spazio in più. Abbiamo perso dei palloni e subìto dei cartellini che ci hanno messo in difficoltà: potevamo evitarli». Non è stato per Spalletti un difetto di preparazione atletica, nonostante l’evidente calo tra un tempo e l’altro: «Probabilmente vedendola da fuori il problema sembra fisico, ma abbiamo perso qualche palla troppo facilmente per la qualità che abbiamo. Il contrasto, la fisicità, il duello, il tenere palla, il metterti in condizione di stare sempre a rincorrere l’avversario crea difficoltà».
All’intervallo ha strigliato i suoi per cercare di evitare l’inevitabile contraccolpo mentale dopo il rosso a Vermaelen: «Nello spogliatoio abbiamo dovuto riordinare le idee in base alla nuova situazione tattica che avremmo dovuto avere nel secondo tempo. L’appunto sull’esperienza e sul ritmo da avere nella partita l’ho dovuto fare, ma sono cose normali. Salah si è messo a disposizione, Dzeko ha fatto una grandissima partita, poteva far meglio in una situazione ma ha voluto evitare il rigore. È venuto sempre a marcare il mediano basso, abbiamo fatto squadra compatta. Sapevo di avere una squadra forte e ne ho avuto la conferma». La difesa è da sistemare: «Devo insegnare meglio la linea (ride, ndc). Noi abbiamo sempre tentato di fare la partita, anche dopo l’1-0. Con troppe verticalizzazioni gli abbiamo concesso il pallino. Il Porto ha giocatori forti, abbiamo fatto un po’ il suo gioco. La loro linea difensiva scappava sempre prima, era sempre a posto al limite dell’area». Con Vermaelen se l’è presa per il primo fallo più che per il secondo: «Il primo è peggio, è un giocatore espertoà Sul secondo deve rischiare qualcosa, l’avversario è davanti alla porta. Dopo venti minuti avevamo i due centrali ammoniti, non può succedere una cosa del genere visto il calcio che abbiamo espresso nei primi minuti». Dzeko si è preso gli applausi dell’allenatore, che ha preferito spegnere sul nascere eventuali polemiche sull’utilizzo del centravanti: «Non voglio che inizi un duello infinito con lui. Può fare quello che gli pare, io sto dalla sua parte». Poi apre alla cessione di Paredes: «Da noi non può giocare con continuità. Il pensiero di andare via è il suo non il nostro. È un giocatore forte, e quelli come lui possono dare il via a delle situazioni di mercato. Quasi tutte le squadre hanno bisogno di incassare. Dopo Bruno Peres siamo fermi». Complimenti per Alisson: «Era più pronto di Szczesny e mi è sembrato fortissimo». Oggi la squadra farà ritorno nella capitale all’ora di pranzo e si allenerà già nel pomeriggio con Peres al debutto: scatta l’ora del campionato.
(Il Tempo – E. Menghi)
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