Gli assenti sono quasi una squadra: Manolas, Emerson Palmieri, Vermaelen, Mario Rui, Nura, Florenzi e Totti. Sommati poi a quelli che non stanno al massimo, si rende l’idea della situazione complicata. Ruediger che ha giocato due partite in quattro giorni dopo un infortunio di quattro mesi, Paredes e Fazio recuperati all’ultimo e convocati. Spalletti però è ottimista e ha visto molti passi in avanti: «La crescita è tangibile – è l’analisi del tecnico -. Vedo i giocatori più attaccati allo stemma e ai colori sociali. Giocando in casa, poi, si è più tranquilli. Ma il miglioramento che vedo è generale. Anche in trasferta, pure se non sempre sono arrivati i risultati che ci aspettavamo».

In casa la Roma è 5 su 5 in campionato, con 17 gol segnati e 4 subiti. Spalletti spende parole al miele per Radja Nainggolan, che è rimasto molto deluso dal trattamento ostile del nuovo c.t. del Belgio, Roberto Martinez, che non lo ha convocato e sembra essere molto freddo nei suoi confronti: «Secondo me ora è il Nainggolan che noi vogliamo. Al di là dei gol, si è fatto trovare pronto a fare il doppio ruolo che gli chiedo sempre: parte da trequartista, ma fa il mediano quando gli altri hanno possesso palla, torna a schiacciarsi sulla linea difensiva, riparte ad attaccare gli spazi, lotta, fa cominciare male l’azione agli avversari… Fa un po’ tutto. Per un paio di partite, come è fisiologico per tutti i giocatori, ha abbassato un po’ il livello di rendimento, ma ora sta bene, è il guerriero che ci piace. Ha fatto rivedere la furia che possiede e che tutti dobbiamo prendere da lui».

(Corriere della Sera)



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