Faciloni, che poi è un po’ la prosecuzione di quelle «menti malate» di Torino. Il punto è che da quella batosta erano passati 25 giorni e tre vittorie consecutive, tra cui Inter e Napoli in campionato. E invece no. E invece la Roma è ricaduta intorno ai soliti errori. «Vuol dire che ci piace così – dice Luciano Spalletti –. E allora bisogna rizzarsi sui pedali e pedalare, perché ora ci siamo complicati la vita». La qualificazione in Europa League è tutta da conquistare, ma è la testa a preoccupare il tecnico.
«Ci succede spesso così, ce la prendiamo comoda, si fa un metro di meno e quel metro di meno ci costa il risultato, specie se dall’altra parte c’è un avversario che si gioca la vita». E ancora: «Quando la situazione è tranquilla si diventa “faciloni”, non si ha la cattiveria per andare a cercare qualche gol in più. Il post Napoli? Quando facciamo qualcosa di buono, prendiamo una posizione troppo comoda. Così pensiamo che la partita successiva possa essere la conseguenza di quella fatta bene prima, non ci impegniamo a fondo».
Sul banco degli impuntati finiscono pure le sostituzioni di Florenzi ed El Shaarawy: «Me le hanno chieste loro e in ogni caso sono stati cambi giusti, li rifarei tornando indietro perché volevo dare l’impressione alla squadra di andare a cercare anche il quarto gol». Effetto opposto. E non è servito neppure lasciare in campo 90’ Gerson: «Ha buon piede e buone qualità, ma deve crescere». Poi l’accusa: «Strootman lo hanno massacrato in nazionale. In Olanda della Roma non importa nulla»
(Gazzetta dello Sport – D. Stoppini)
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