Le menti deboli, uno sguardo feroce e uno stanco, uno che dice «d’ora in poi si cambia» e un altro che sussurra «della Roma ha detto tutto l’allenatore, presto parlerò io». Parlerà per lasciare, Walter Sabatini. Parla per provare a sterzare, Luciano Spalletti. Che alza la mano come il cestista che si autoaccusa del fallo sotto canestro. Ma leggi bene sotto quelle parole e ti accorgi che il problema è più profondo. È alla radice. È in questo messaggio che il tecnico spedisce ai giocatori: «Qui ci sono delle menti un po’ malate, che pensano che le cose accadano da sole, in virtù del nome, del blasone, dei colori, del “tanto io sono più forte”. Non è così, questi atti di presunzione vanno cancellati. E se l’allenatore non riesce a correggere questo vizio, allora è lui il primo responsabile. Sarò costretto a modificare qualcosa, non c’è alternativa».
DOPPIE SEDUTE – Ecco cosa cambia, dopo il 3-1 di Torino: il tecnico ha comunicato alla squadra che fino alla gara di domenica con l’Inter, eccezion fatta per giovedì in occasione della sfida di Europa League con l’Astra Giurgiu, a Trigoria si svolgeranno sempre doppie sedute di allenamento. La punizione è servita. Il momento è complicato: solo Zeman e Luis Enrique erano partiti peggio, dopo sei giornate, nell’era della Roma Usa. La squadra che nello scorso girone di ritorno aveva perso solo con la Juve, non è la stessa che in 8 giorni è uscita sconfitta da due trasferte. «So benissimo quello che ci penalizza e quello che devo fare nello spogliatoio, basta leggere lo “storico” delle partite della Roma, con me allenatore e con altri in panchina», ancora Spalletti. «Abbiamo alti e bassi, ci sono momenti in cui viviamo nell’entusiasmo poi, appena perdiamo una partita o di fronte alle prime difficoltà, non riusciamo a tirar fuori l’impegno, il saper raschiare, lo sforzo e il sacrificio. E così non si vince niente. Questo comportamento va modificato con gli allenamenti».
WALTER ADDIO? – Settimana che potrebbe portare novità sul fronte societario. Perché dietro quel «presto parlerò io» pronunciato da Sabatini potrebbe esserci l’addio del d.s., che avrebbe comunicato nuovamente di recente al presidente Pallotta la volontà di dimettersi: i saluti, stavolta definitivi, potrebbero materializzarsi entro la fine del mese. Ieri l’a.d. Gandini e il d.g. Baldissoni sono volati a Londra da Pallotta. Oltre allo stadio, il tema caldo stavolta è la Roma.
(La Gazzetta dello Sport – D. Stoppini)
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